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Ico Gasparri, Nata Femmina - Milano

Ico Gasparri, Nata Femmina – Milano

Nata femmina

4 fotografe + Ico Gasparri interpretano l’immagine della donna e la cultura della discriminazione di genere

Fotografie di Raffaella Bolla Cinzia Burtini Meri Cecchetto Tiziana Zovi Ico Gasparri

IChOme, via Stoppani, 10 • MM1 P.ta Venezia • Milano

dal 9 al 25 febbraio 2012

imbarco/inaugurazione: giovedì 9 febbraio 2012 ore h. 18,30 con buffet autoprodotto

IChOme, il negozio di fotografia contemporanea sostenibile di Via Stoppani 10 a Milano, inaugura il 9 febbraio 2012 alle ore18,30 l’ottava delle mostre a tema realizzate per questa sede da Ico Gasparri, artista sociale e fotografo, tutte denominate sulla zattera, questa volta in compagnia delle fotografe Raffaella Bolla, Cinzia Burtini, Meri Cecchetto e Tiziana Zovi.

sulla zattera è uno dei concetti fondanti di IChOme: un punto di vi-sta personale per uscire a piccoli gruppi dalla crisi culturale e morale della nostra città e dell’attuale società italiana, imbarcando le persone care e i nuovi amici animati da valori e sentimenti comuni.

sulla zattera # 8 – Nata femmina nasce da un’idea delle quattro artiste di Valdagno (VI) che hanno esposto questo lavoro nella riuscitissima mostra di quel comune, inaugurata proprio da Ico Gasparri il 25  novembre 2011, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Le quattro fotografe percorrono il tema così a lungo indagato da Ico Gasparri della cultura della violenza sulla donna attraverso il con-solidarsi degli stereotipi e delle discriminazioni sociali di genere. Partono anch’esse dalla pubblicità stradale sessista e violenta per migrare verso i temi della percezione della vecchiaia femminile, della …

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History of Emotions: Berlino, Call for Papers

History of Emotions: Berlino, Call for Papers

Convegno stupendo dell’Istituo Planck di Berlino: Storia delle Emozioni. Entro aprile è necessario inviare il proprio testo se si vuole partecipare come relatore.…

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Uomini che Odiano le Donne?

IO VORREI CHE AD OCCUPARSI DELLO STUPRO E DELL’ORRORE CHE NE SEGUE FOSSERO GLI UOMINI. Gli uomini che leggono i blog di Lipperini, Terragni miei, di Giorgia di  unaltrogeneredicomunicazione e di decine di altri. Uomini che sono tanti. Io vorrei potere ancora amare un uomo, guardarlo negli occhi e sapere che è dalla mia, dalla nostra parte. Vorrei la generosità verso di noi che noi donne dimostriamo da sempre verso mariti e figli e mondo.  Vorrei che Gad Lerner, sensibile al tema rispetto verso le  donne, facesse una puntata dell’Infedele sullo stupro e gli ospiti fossero uomini. Vorrei che i lettori rinunciassero alla loro domenica come facciamo noi, e si unissero per scrivere un comunicato d’amore verso di noi e chiedessero rispetto e leggi efficaci. Questo vorrei. E lo vorrei presto. Sarebbe un dono meraviglioso che mi/ci riempirebbe di speranza sul futuro. Farsi carico, fatevi carico, vi prego.

Con Pina Nuzzo, abbiamo scritto il comunicato QUI SOTTO, se volete diffondetelo.

Qui una scheda sul reato di stupro redatto dalle Avvocate D’Amico e Liberali che ringraziamo calorosamente.

Prima però vorrei leggeste la mail di Marla, lettrice del blog che abbraccio e ringrazio.

Io credo si parli devvaro poco, anzi per niente, di cosa rappresenta lo stupro per una donna. Gestisco una comunità di malati psichiatrici, su sette donne ricoverate, sei hanno subito violenza sessuale e per tutte è stato questo l’evento scatenante dei loro disturbi psichici. Bambine e ragazze normalissime che dopo aver subito questo

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Ascolta, Come Mi Batte Forte il Tuo Cuore

Ascolta, Come Mi Batte Forte il Tuo Cuore

Presa dai miei mille impegni quotidiani che spesso rendono la nostra vita “una stucchevole estranea”, solo ora appprendo che Wislawa Szymborska se n’è andata. Stavo scrivendo non è più tra noi, poi mi sono accorta della sciocchezza: le poete stanno per sempre con noi e tra noi, eterni i loro versi.

La Poesia salva la vita, per me è stato così e non sto esagerando. Wislawa, polacca meravigliosa Nobel per la Poesia, mi ha accompagnata negli ultimi 20anni. Leggetela, fatevi amica la poesia. Prendetevi oggi un librino e regalatevi la bellezza. C’è qualcuna o qualcuno  tra voi così felicemente fortunata da essersi sentita sussurrare almeno una volta nella vita:

Poteva accadere. Doveva accadere. È accaduto prima. Dopo. Più vicino. Più lontano. È accaduto non a te.

Ti sei salvato perché eri il primo. Ti sei salvato perché eri l’ultimo. Perché da solo. Perché la gente. Perché a sinistra. Perché a destra. Perché la pioggia. Perché un’ombra. Perché splendeva il sole.

Per fortuna là c’era un bosco. Per fortuna non c’erano alberi. Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno, un telaio, una curva, un millimetro, un secondo. Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio. In seguito a, poiché, eppure, malgrado. Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba, a un passo, a un pelo da una coincidenza.

Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso? La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacere. Ascolta come mi batte forte

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Crepare per Scelta

Crepare per Scelta

Se arrivasse  il Terremoto, pensavo giorni fa mentre tremava il pavimento di casa sotto i miei piedi. Qualcosa di grande e indolore che ci inghiottisse tutti. Non un terremotello così. Tutte e tutti fuorchè i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi. Che così potrebbero cominciare da capo. Leggeri, senza il fardello delle nostre colpe da portarsi sulla schiena.

L’ho pensato oggi alle ore 15 di nuovo. Con intensità ho voluto che la mia città fosse inghiottita insieme a me. L’ho pensato per disperazione e per vergogna. Arrivo in Stazione Centrale: freddo siberiano, ghiaccio sull’asfalto, nevischio gelido negli occhi. Esco dalla Stazione e con passo rapido vado a prendere il bus. Inciampo in qualcosa. Guardo: non è un fagotto, si muove. Mi chino: è una donna vecchissima, quasi sdraiata sul marciapiede, vestita con una gonna lunga di cotone e una giacchetta lurida. Pare intontita. La tocco e le parlo. E’ rumena. Capisco: si tratta di una delle tante anziane/i che vengono rapite dai loro villaggi da gruppi di delinquenti per sbatterle in strada da noi. Pare che per compassione molti diano loro dei soldi. Che gli aguzzini a sera raccolgono. Se i soldi raccolti non sono quelli ritenuti sufficienti, gli aguzzini bastonano le vecchie, che dormono  in stamberghe al gelo. Questo racket dei vecchi è noto alle forze dell’ordine.

L’anziana trema in modo impressionante. Io voglio urlare. Vado di corsa a cercare un poliziotto. Ne trovo tre, due uomini e una giovane donna. “C’è una donna vecchissima che …

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AAA Portatori di Protesi Mammarie Cercasi: Esilarante!

AAA Portatori di Protesi Mammarie Cercasi: Esilarante!

L’Importanza dell’uso corretto del linguaggio: leggete qui!

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Porno via Web

Porno via Web

Un’inchiesta di laRepubblica…

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