
22 marzo, Mignanego (GE): corso di formazione Nuovi Occhi per i Media
Organizzato dalla Cooperativa Sociale Mignanego per i propri operatori.…
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BERLINO: Trentenni generazione perduta?
Berlino 17 Marzo 2014.La nostra corrspondente LIVIA FIORIO ci scrive da BERLINO. I TRENTENNI come GENERAZIONE PERDUTA?
Domani grande incontro Renzi-Merkel a Berlino. Noi italiane in Germania attendiamo con ansia cosa verrà fuori dal primo colloquio faccia a faccia tra la veterana Kanzlerin e il neo premier. Con Hollande, Renzi, ha deciso di rivoluzionare l´Europa. Chissà se Angela si farà trascinare in quest´impresa.
Con alcuni giovani europee e europei dibattevo ieri – tra un bicchiere di vino e l´altro – i temi della giustizia sociale in Europa. In più lingue ci chiedavamo se, prima o poi, questo tanto atteso cambiamanto avverà anche per mano della politica istituzionale.
Dei destini apparentemente lontani ma vicinissimi segnano le vite di noi giovani europei della cossiddetta Y-Generation: una generazione di individualisti che, più per necessità che per scelta, ha fatto della flessibilità il proprio stile di vita.
Mi ricordo la balla assurda che, qualche anno fa, ci raccontavamo a vicenda: la grande libertà dell´essere freelance, la possibilità di poter gestire la propria vita, i tempi lavorativi, le vacanze, la residenza, le amicizie, la nazionalità e, perchè no, anche i rapporti sessuali, liberamente, in modo del tutto disimpegnato. Una generazione in apparente tumulto. La generazione dei choosy, quelli sempre con la valigia fatta, l´i-Phone in tasca connesso su FaceBook, l´i-Pod ben ficcato nelle orecchie, la camera da letto hipster, arredata con pochi mobili ma alternativi, (magari vintage), in realtà gli stessi di tanti altri che, come noi, sono cresciti tra un volo low-cost easyjet e …
Continua a leggere...Lettera alle Parlamentari: LOTTA DURA SENZA ALCUNA PAURA
Chi siede alla Camera, da noi eletto ed eletta, in questo momento tenga a mente che è lì a rappresentare non solo adulti e adulte forti, ma in particolare le fasce deboli della popolazione, i ragazzi, le ragazze, i bambini le anziane tra gli altri: coloro che non hanno spesso parole per dire il loro talvolta insopportabile disagio.
Ci ricorda Giuseppe De Rita, direttore del Censis, che le donne dopo i 50 anni,se non dispongono di un alto reddito, cosa comune nel nostro Paese, vanno spesso incontro ad una vita faticosissima fatta di cura dei nipoti, cura degli anziani, cura dei malati fino ad arrivare ad un vero e proprio burn out, sindrome di esaurimento fisico ed emotivo, che le annienta. Chi ha provato a doversi occupare di un malato di Alzheimer o di demenza, sa cosa intendo. Nelle fasce deboli rientrano anche le bambine, le ragazzine in questi anni preda di giornali e televisioni voyeur che indagano senza pietà né comprensione sulle loro abitudini sessuali, come nel caso delle baby prostitute, per nutrire la curiosità malata di adulti annoiati, senza tenere conto della loro giovanissima età e del loro bisogno di essere protette nel rispetto del patto intergenerazionale.
Ci sono poi le donne che devono abortire, esperienza devastante, che non trovano uno straccio di dottore disposto a rispettare la legge 194, aggiungendo così disagio all’immenso dolore.
Ci sono le ragazzine e i ragazzini che lasciano la scuola troppo presto, avendo noi italiani uno dei più alti tassi …
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