Già! 🙂 E pare che pure quando ti stanno stuprando, contrariamente a quel che hanno cercato di farci credere, assestare un bel calcio non può peggiorare la situazione, può solo migliorarla, perché in qualche caso te la cavi senza stupro. E che non vengano a dire che allora se non reagisci è perché ti piace e non è stupro. Smettere di accettare il ruolo di vittima pacifica ci potrà aiutare, tutto qui. Confermare lo stereotipo di vittima impaurita, invece, spesso viene utilizzato contro di noi, anche fisicamente. Ricordiamocene e smascheriamo le costruzioni che ci incollano a una falsa idea di quel che potremmo essere e fare. E vale nel privato e nel politico, chiaramente, come si dice lo sappiamo bene. Brava Muraro!.
“E che non vengano a dire che allora se non reagisci è perché ti piace e non è stupro.”
Chi dice questo è un cretino, non ci si può permettere di giudicare il comportamento di una donna in quella situazione. Accusare una vittima di stupro di non essersi difesa abbastanza è infame. Avere paura è umano
Detto questo, ben vengano i calci
Condivido anch’io. La forza suscita rispetto. Se sapremo usare la nostra forza saremo rispettate. Quando è il momento di difendersi ci si difende.
Non credo che sia vera quest’immagine di donna sempre pacifica. Abbiamo naturalmente non sano istinto di conservazione. Brava Muraro!
Brava Muraro? Forse si, ma certo non si tratta di calci nelle palle, a me pare inquietante ,e l’articolo sull’uso della violenza e dei distinguo sulla stessa pone riflessioni sullo stato delle cose non rinviabili, concordo con Muraro sull’urgenza. Forse è stato un errore del corpodelledonne postarlo nel “reparto moralismo”
macché, è un’idea geniale. propongo di fondare un collettivo maschile, itinerante e senza scopo di lucro. lo chiameremo collettivo “p.a.c. men”, uomini presi a calci. ammessi anche masochisti e feticisti dei piedi.