Chi siede alla Camera, da noi eletto ed eletta, in questo momento tenga a mente che è lì a rappresentare non solo adulti e adulte forti, ma in particolare le fasce deboli della popolazione, i ragazzi, le ragazze, i bambini le anziane tra gli altri: coloro che non hanno spesso parole per dire il loro talvolta insopportabile disagio.
Ci ricorda Giuseppe De Rita, direttore del Censis, che le donne dopo i 50 anni,se non dispongono di un alto reddito, cosa comune nel nostro Paese, vanno spesso incontro ad una vita faticosissima fatta di cura dei nipoti, cura degli anziani, cura dei malati fino ad arrivare ad un vero e proprio burn out, sindrome di esaurimento fisico ed emotivo, che le annienta. Chi ha provato a doversi occupare di un malato di Alzheimer o di demenza, sa cosa intendo. Nelle fasce deboli rientrano anche le bambine, le ragazzine in questi anni preda di giornali e televisioni voyeur che indagano senza pietà né comprensione sulle loro abitudini sessuali, come nel caso delle baby prostitute, per nutrire la curiosità malata di adulti annoiati, senza tenere conto della loro giovanissima età e del loro bisogno di essere protette nel rispetto del patto intergenerazionale.
Ci sono poi le donne che devono abortire, esperienza devastante, che non trovano uno straccio di dottore disposto a rispettare la legge 194, aggiungendo così disagio all’immenso dolore.
Ci sono le ragazzine e i ragazzini che lasciano la scuola troppo presto, avendo noi italiani uno dei più alti tassi …
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