Metterci la faccia (3)
“C’è una ruga che parte dalla mia tempia e termina sotto l’occhio destro. Esita, vacillando lievemente, incerta su dove vuole arrivare. È la strada che percorremmo un giorno in Provenza, quando si era fatto tardi ed avevamo fame e voglia di fare l’amore e non si trovava un albergo, e questa strada continuava tra i campi di lavanda e io sudavo e tu non ti perdevi d’animo, e infine arrivammo.
Poi c’è una ruga, piccola ma profonda, tra le sopracciglia. Breve come la telefonata che veniva da lontano a farmi piangere, come la notte passata ad aspettare notizie, come un’inutile preghiera.
“Ci sono due rughe sottili agli angoli della mia bocca. Quelle sono le risate convulse tra i banchi di scuola, all’ultima ora del venerdì, o ai funerali, quando non si dovrebbe ridere ma non si riesce a smettere, o nella penombra di un cinema, o le risate per i comici di piazza nelle sere morbide d’estate quando avevamo un po’ bevuto.
Il ventaglio di segni intorno ai miei occhi, invece, sono giornate di sole accecante sul mare, gite in barca tra le isole greche col salmastro che brucia la pelle e vino bianco nei calici verdi e parole leggere come il vento. E svolte improvvise, pianti immotivati, litigi, letture notturne fino alle ore piccole senza poter posare il libro, sorprese, delusioni, innamoramenti.
Le rughe sulla mia fronte sono come le onde del mare, come l’orizzonte di colline del mio paese, come i capelli di mia figlia quando si scioglie …
Continua a leggere...12 dicembre 2009: Viva la Patria
Il significato del termine Patria è Terra dei Padri, ed anche “unione dei popoli che vivono sotto le medesime istituzioni ed hanno generalmente un solo linguaggio”.
40 anni fa, venerdì 12 dicembre 1969, alle 16.37, in Piazza Fontana a Milano scoppiò una bomba ad alto potenziale. Messa nell’ufficio di una banca piena di persone da alcuni militanti neo-fascisti, uccise 18 persone e ne ferì un centinaio. 14 morirono subito, 3 nei giorni e mesi successivi per le ferite e la 18esima morì nella notte tra il 15 e il 16 dicembre: era Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico ingiustamente sospettato di essere uno dei responabili della strage e in quel momento sotto interrogatorio alla alla questura di Milano. Dei feriti molti rimasero senza braccia o gambe. Si ritiene che elementi deviati dei servizi segreti abbiano depistato le indagini fin dall’inizio e negli anni successivi per impedire che si giungesse alla verità.
Non è vero che non ci sia una verità su Piazza Fontana. Secondo l’Associazione vittime di Piazza Fontana le indagini hanno alla fine chiarito chi sono i colpevoli. Solo che non esiste una sentenza di condanna. E’ importante leggere e informarsi su Piazza Fontana e poi discuterne. Raccontate a chi non sa, a chi è troppo giovane, a chi ha dimenticato. Non dimentichiamo quel 12 dicembre 1969 e rendiamo così noi tutti giustizia ai fatti e alle persone. E’ importante, perché quel giorno ha contribuito a rendere meno credibile lo Stato. E senza ricordare e diffondere la verità …
Continua a leggere...Sabato 12 dicembre a Milano manifestazione per i 40 anni della strage di Piazza Fontana
Un corteo partirà da piazza della scala alle h 15 per raggiungere Piazza Fontana…
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