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Cetrioli? No, grazie.

Protestare serve, eccome. Come abbiamo più volte detto e ripetuto, esprimere il proprio fermo dissenso serve, eccome! Presto pubblicheremo un elenco di “proteste finite bene”.

Qui di seguito l’iniziativa di Letizia Ciancio, delle associazioni Corrente Rosa e Pari o Dispare. Letizia ha scritto una mail allo IAP (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria), e molte altre donne hanno agito in modo analogo, e ha protestato contro la pubblicità della Sisley, quella della ragazza con la “fine metafora” del cetriolo. Disturbante anche per l’espressione della ragazza, ridotta ad oggetto di piacere sottomesso. Nulla di liberatorio in queste pubblicità che hanno solo scopo mercantile. Lo IAP ha  Quindi: scrivete, denunciate, protestate. Facciamoci rispettare. E la liberazione dei corpi decidiamola noi, non facciamocela imporre dai pubblicitari in totale carenza di creatività.

IAP – Ingiunzione del Comitato di Controllo


Ingiunzione n. 103/2010 del 22/9/2010

Nei confronti di Benetton Group Prodotto Linea abbigliamento Sisley Mezzo Stampa, affissioni Articoli violati 1, 9, 10

Il Presidente del Comitato di Controllo, visto il messaggio pubblicitario “Sisley – Let it flow”, rilevato su “Io Donna” –data copertina 4 settembre 2010– e su affissioni diffuse nella città di Roma nel mese di settembre 2010, ritiene lo stesso manifestamente contrario agli artt. 1, 9 e 10 Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, in quanto marcatamente allusivo e provocatorio, oltre i limiti accettabili in una comunicazione al grande pubblico quale quella pubblicitaria. Evidente, infatti, il carattere esibizionistico ed evocativo della raffigurazione, nella quale una donna è stesa a terra all’interno di un supermercato,

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Reggeremmo l’Incontro?

Sabato sera le donne de  Il Corpo delle Donne si sono  ritrovate a Reggio Emilia per lo spettacolo di Pina Bausch, Kontakthof, con ragazzine/i dai 14 anni. Corpi alla ricerca di espressione, corpi non televisivi. Poi al mattino, nel bel chiostro che ci accoglieva, abbiamo parlato, e poi pranzato.

Com’è andata? chiede Claudio sul blog. Bene, bene direi.

Però vi rispondo con la mail di Marina, che è arrivata a Reggio da Napoli per stare con noi:

“Una volta sognai di raccontare delle storie e di sentire qualcuno che mi toccava affettuosamente il piede per incoraggiarmi. Abbassai lo sguardo e scoprii di trovarmi sulle spalle di una vecchia che mi teneva forte le caviglie e mi sorrideva. Le dissi : – No, no, vieni tu sulle mie spalle perché tu sei vecchia e io sono giovane -. – No, no -, insistette, – così dev’essere -. Vidi che lei stava sulle spalle di una donna molto più vecchia, che stava sulle spalle di una donna ancora più vecchia, che stava sulle spalle di una donna col mantello, che stava sulle spalle di un’altra anima, che stava sulle spalle…”

Tratto da Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estes

Ecco, è andata così. Altro non saprei dire, per ora.…

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Un altro corpo è possibile

Siamo stanchi di bruttezza, brutte donne e brutti uomini televisivi. Il bello alberga altrove. Da un anno e mezzo innalziamo il livello di consapevolezza sul degrado dell’immagine della donna e ultimamente anche degli uomini in tv.

E’ ora di proporre nuove fonti di ispirazione. Non modelli rigidi, ma spunti a cui le giovani donne possano ispirarsi. Abbiamo chiesto ad alcune scuole di aiutarci: dopo avere preso consapevolezza del trash televisivo, quale altro corpo possiamo svelare? Perché è attraverso il corpo, libero e  liberato  capace di creazione, che avverrà la nostra reale trasformazione. Saranno le ragazze e i ragazzi a dircelo.

Noi daremo qualche spunto.

Circa un anno fa scrivevo questo post “Incontrarsi” dove mi chiedevo se avremmo retto l’incontro fisico, tappa fondamentale per il nostro percorso.

Ora la mia risposta è sì.

Sabato prossimo 9 ottobre alle h 20  a Reggio Emilia va in scena KONTAKTHOF AB 14,  spettacolo di teatro danza. Ricordate la meraviglia della piece di Pina Bausch alla fine del nostro documentario? Senza quella poesia di corpi il nostro lavoro sarebbe stato forse uno dei tanti blob di immagini tv. Pero’ questa volta lo stesso spettacolo va in scena con ragazzine e ragazzini dai 14 anni in avanti. Guardate il video che segue:

Kontakthof

Avrei voluto farvi una sorpresa e non sapete quanto mortificata sono per non essere stata in grado di portarla a termine. In questo periodo sto lavorando notte e giorno per trovare i finanziamenti per far continuare il progetto scuole ma non solo. Cercavo …

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E Non Si Arriva per Me al 2012

Caro Nanni, ritorno da Bologna: ti scrivo qui, dall’autostrada, in fretta, non ho notizie fresche, ma che rogna che è questa cosiddetta crisi: aspetta un po’: guarda la Grecia, il Portogallo, la Spagna: è una questione, qui, di giorni, forse di ore, attenzione: guarda il gallo con i sobborghi che esplodono, forni ardenti, con Obama abbronzatissimo, da nobelizzatissimo: si crede imperatore del mondo: incertissimo su tutto, poveretto, lui, l’erede degli Stati sfasciati, indebitati, nel pantano delle assicurazioni – tra iraniani e iracheni, e iperarmati di Taiwan, nordcoreani e legioni, di indiani – e pechinesi che si acquistano (e si vendono) tutto, tra filmati di bollynigeriani, e si conquistano i mercati: e un mondo è morto – e soldati per le strade del mondo: e non si arriva per me, al 2012: e vicina più vicina, è la fine – e la deriva è completa: ma ciao – viva la Cina:

Epistolina per N.B., Edoardo Sanguineti

Come abbiamo già scritto altre volte, quando nulla pare più aver senso la poesia salva la vita, la possibilità di vita. Questa è l’ultima poesia che Edoardo Sanguineti ha scritto nel maggio di quest’anno prima di morire.

E non si arriva per me al 2012: e vicina, più vicina è la fine… La fine è questa gia’ che stiamo vivendo, la deriva è completa, come dubitarne? Ed ecco l’importanza fondamentale della rinascita del Femminile, ecco che diventa necessaria la nostra “competenza dell’esserci” per ricominciare, per prenderci cura di ciò che verrà. La fine per …

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La Nostra Televisione Pubblica

“Pronto sono…. chiamo dalla Rai”. Il telefono squilla ma non compare alcun numero. “Volevamo invitarla a Pomeriggio sul Due, lunedi 27 settembre h 14. Presentano Milo Infante e Caterina Balivo”.

Chiedo alla ragazza che mi invita chi sono gli ospiti: ho imparato che non serve andare in trasmissioni dove tutti gridano e si azzuffano, è un illusione pensare di potere divulgare un qualsivoglia pensiero  in quelle condizioni. Però valuto perché ci sono programmi dove, seppur rapidamente e in contesti culturalmente semplici, si riesce a dire qualcosa di sensato. “Non so ancora esattamente” replica lei, “credo Stefano Zecchi, Flavia Vento, Alessandro Cecchi Paone e Alessandro Sallusti.” Declino e controbatto: “Ma così è un gioco al massacro! Mi invitate per farmi a pezzi. Verrei se invitaste anche qualcuno che perora la mia stessa causa. Vuole due nomi di giovani giornaliste straniere che vivono in Italia da invitare in trasmissione?” La ragazza è gentile ed è d’accordo. Chiedo poi se è previsto un compenso: so che agli ospiti viene dato e a me serve un piccolo budget per un progettino che vorrei fare con delle ragazze a scuola. Lei risponde che verificherà.

Questo accadeva giovedì scorso.

Venerdì mi richiama: Sallusti non c’è, ci sarà qualcun altro, chi… non si sa. L’autore non vuole le giornaliste che gli ho segnalato, non se ne parla. Per il compenso non si sa. Si ripromette di richiamarmi.

Non mi chiama più e deduco quindi che hanno scelto un’altra invitata.

Domenica sera la ragazza richiama: “Allora domani alle …

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LA QUESTIONE MASCHILE

Questo articolo è stato publicato anche da ilfattoquotidiano.it: qui potete seguire e commentare la discussione sul loro sito.

Attraverso la strada  a piedi sulle strisce, tengo la bici alla mia destra. Una moto velocissima mi passa a un centimetro non fermandosi come dovrebbe, faccio un salto indietro, lui mi evita, poi, sgasando, riparte gridando: “Spostati, scema”.

Monto in bici, lo seguo, almeno al semaforo si fermerà. Infatti è lì che accelera impaziente. Ora lo vedo, abbronzato, camicia aperta,  faccia “che non deve chiedere mai”. Mi guarda e mi riconosce. Nessun imbarazzo, io lo fisso e mi avvicino.

Lui pare sorpreso.

Io voglio capire.

Chi è ?

Sono quelli incapaci di relazione con le donne. Sono quelli che vanno a donne pagando, sono quelli a cui piace umiliarci. Quelli che parlano di f…e calcio. Quelli che vanno in Lettonia che è l’ultima piazza piena di gnocca. Quelli che se è anche minorenne… Quelli che con gli amici è tutto un parlare di tette. Quelli che vanno di cialis e viagra così ci danno dentro. Sono gli uomini che ascoltano lo Zoo di 105: è un’esperienza, ascoltate la trasmissione almeno una volta.

Mi metto davanti alla moto, lui non sgasa più.

Le altre auto ripartono, lui no.

Mi guarda allibito e io lo guardo.

“Scema perché? ” gli chiedo calma,  “perché non mi facevo da parte per lasciarti passare?”

“Togliti che blocchi il traffico” fa lui  come se si preoccupasse della viabilità di Milano.

“Rispondi” incalzo.

E’ nervosissimo, io non mi sposto, …

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PISAPIA E LE DONNE DI MILANO

Con grande tempismo, Giuliano Pisapia ci ha inviato un contributo su come valorizzerebbe il ruolo delle donne se fosse eletto sindaco. Volentieri lo pubblichiamo e lo ringraziamo sia per essere consapevole di quanto avviene in rete, sia perchè dimostra di essere in ascolto. Ora attendiamo i contributi degli altri candidati. Aspettiamo i vostri costruttivi commenti e le domande che vorreste fare al candidato sindaco.

Cerchiamo urgentemente  volontari di Milano che:

-riassumano sul blog il programma del candidato

-compongano un breve questionario, da condividere sul sito, che sottoporranno al futuro sindaco, presentandosi come gruppo d’opinione Il Corpo delle Donne.

-riportino sul sito i risultati dei loro incontri. Grazie è importante.

MILANO PUO’ CAMBIARE: PROPOSTE PER UNA CITTA’ DIVERSA. INSIEME  di Giuliano Pisapia

Ho visto sul vostro sito l’iniziativa che state per prendere, e per questo voglio ringraziarvi in anticipo. Voglio, però, soprattutto, essere io a fare a voi una richiesta. Da luglio, quando ho cominciato l’avventura per diventare lo sfidante di Letizia Moratti, sto girando Milano in lungo e in largo per capire – con gli incontri nei quartieri, nelle associazioni, con le categorie professionali – che cosa i cittadini si aspettano dal prossimo sindaco. Dunque, come spero sarà, capire cosa i miei concittadini si aspettano da me.

Una delle risposte che mi interessa di più – anche perché riguarda più della metà del cielo di Milano – è quella delle donne. Innanzitutto, invito una donna a candidarsi alle primarie per la scelta del prossimo sindaco di Milano. Per quanto riguarda

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