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Pensiero Domenicale

“Se c’è qualcosa fuori dall’ordinario che va fatto senza indugio, non perdere tempo con gli uomini; gli uomini lavorano secondo le regole e le leggi. Cerca le donne e i bambini: loro lavorano secondo le circostanze”

“Non si fruga nella polvere” W. Faulkner

Ho ricevuto ieri sera una mail dalla lettrice Francesca: “Il motivo che mi spinge a scriverti è quindi semplicemente la voglia di ringraziarti, soprattutto la voglia di farti sapere quanto è importante il lavoro che hai fatto e che continui a fare. Credo che siano in molte le lettrici silenziose come me, che si vedono poco, ma che nel tuo spazio hanno trovato un punto di riferimento. Mi sembra il minimo, ogni tanto, regalarti un sorriso, per ricordarti che magari non commentiamo, ma quello che scrivi, e che scrivono le altre commentatrici, ci rimane dentro e porta i suoi frutti“. Poi Francesca cita Faulkner.

Grazie a Francesca, alle donne e ai ragazzi, come Giona del Liceo Bottoni di Milano, 15 anni che quando gli ho donato il mio libro, mi ha regalato un sorriso che ho ancora dentro di me. Grazie perchè il nostro lavoro trova carburante in persone così, silenziosamente partecipi, vicini. A volte è durissimo continuare, come in questi giorni. Sappiate ragazze e ragazzi che leggete, che i cambiamenti richiedono energie ciclopiche e molta centratura su di sè. Serve mantenere un filo con la propria verita’, coltivata negli anni, che ci suggerisce se il cammino è giusto. Tenete conto che durante il passaggio, …

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Il Genitore Simbolico

Ho potuto leggere con calma l’interessante articolo di Wu Ming qui a lato, solo mentre viaggiavo verso Saluzzo. Prima non avevo avuto tempo. D’accordo su tutto, mi è parso evidente che lui/maschile pensa quello che io/femminile faccio concretamente. Ritengo entrambe le nostre funzioni fondamentali: lui spiega bene in quattro cartelle con riferimenti importanti cio’ che io ho compreso e che è premessa del mio lavoro nelle scuole e nei convegni.

Ora una premessa la devo fare io a voi qui: Non c’è più tempo. Tempo scaduto. In giro per l’Italia c’è l’emergenza. In giro per l’Italia si trovano 3 tipi di situazioni: -assemblee di giovani affamati di futuro, speranze, progetti, concretezza -adulti in cerca di obbiettivi intorno ai quali attivarsi -adulti catatonici incapaci (apparentemente)  di qualsivoglia reazione.

Allora, e mi spiego definitivamente, non è questo tempo di lussi, e per me lusso è anche l’indugiare in piaceri che la parola colta produce. E’ come se in trincea un soldato si crogiolasse nella lettura dell’Arte della Guerra di Sun Tzu: ottimo testo, ma intanto al tuo compagno hanno fatto saltare le cervella. Magari era più utile darsi da fare aiutandolo, nascondendolo, proteggendolo. Non è tempo di lessico corretto a tutti i costi: scrivo spesso così di fretta che salto volutamente le doppie. Sapete, non sono una zulù: la mia laurea in letteratura grida vendetta: tant’è, la lascio gridare. Io intanto corro a Collecchio, a Belluno, a Gioia del Colle: le mie doppie restano nei tasti del pc. Sono fiduciosa che …

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Domenica si Vota a Milano

Carissime e carissimi amiche/i, domenica si vota per le primarie a Milano. Nei post appena qui sotto trovate i programmi per le donne dei candidati. Molti mi chiedono la mia preferenza: non mi pare importante. Il mio lavoro, come voi qui sapete bene, è quello di innalzare il livello di consapevolezza di giovani donne e giovani uomini su come le donne siano rappresentate nei media in Italia. Così che, se mi chiama per un dibatitto nelle scuole un Comune di destra o di sinistra, io comunque corro. Ho un approccio totalmente laico e trasversale. Oggi, magari in futuro sarà diverso, non mi schiero perchè voglio essere libera di andare là dove c’è più bisogno, senza fraintendimenti.

Negli ultimi giorni  sono girate diverse notizie, alcun eprovenienti  da mailing list di candidati del PD, dove si comunica con gioia che mi sarei schierata a favore di Boeri. Non è così.  Per chi voterò è cosa mia e riservata. Ciò che conta è che oggi io ritengo che il mio lavoro abbia bisogno di libertà. Immagino sia stata una svista da parte del PD lombardo.

Buon voto e buona domenica…

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Cose da Uomini

La politica si sa, almeno in Italia, è cosa da uomini. Il programma di Stefano Boeri, candidato sindaco per Milano,  sulle donne è interessante, molto interessante: i giornali non ne parlano, forse perché il tema non provoca il loro interesse, altre cose ci sono da recensire, altri tipi di donne. Escort ad esempio. E invece il programma che coinvolgerebbe le donne di Milano introduce il tema di uno sguardo femminile sulla città, utilizza un linguaggio nuovo, parla di corpo! Dice che per le donne ciò che profondamente conta è “primum vivere” che è quasi rivoluzione per la politica. Anche l’approfondimento giornalistico, quello di cui si parla il giorno dopo, quello “che conta”, è cosa da uomini: come ci ricorda il Censis le donne in tv sono numerosissime, ma quante sono le conduttrici di importanti programmi di approfondimento?

Mi scrive una lettrice “Cara Lorella, ci siamo conosciute a Trento nel mese di Marzo….. L’incontro fu riuscitissimo e credo che abbia lasciato tracce nella testa e nel cuore delle molte persone presenti. Ho scritto una lettera a Fabio Fazio e alla redazione e agli autori della sua trasmissione perché sono al colmo dell’indignazione per l’assenza delle donne nella sua trasmissione. Una banale questione di numeri dei 34 ospiti di questa stagione,  29 sono  uomini e 5 donne. Il resto lo trova nella lettera che copio qui sotto e che, se ritiene che possa interessare, potrebbe pubblicare, anche in parte, sul blog. In ogni caso mi faceva piacere farglielo sapere, perché forse

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Per mezzo della televisione il Centro ha assimilato a sé l’intero paese

Pasolini non è stata per me una scoperta dell’intelletto bensì del corpo. E del volto. L’ho incontrato mentre cercavo un significato per la mia faccia che mutava negli anni. E anche attraverso il suo lavoro ho iniziato a comprendere. Di Pasolini stupisce la preveggenza. Aveva previsto tutto, bastava ascoltarlo.

…”Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli […] Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal centro, è totale e incondizionata. […] Per mezzo della televisione, il centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un uomo che consuma, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane. […] Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere […] ma sono in grado di realizzarlo? No. O lo realizzano materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. […] i

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Candidati per Milano

A giorni ci saranno le primarie per l’elezione del sindaco di Milano. Ho partecipato ad alcuni incontri, ad altri è andata la nostra amica Emanuela Chiarini, insomma ci siamo fatte e fatti una idea, non completa certo. Una cosa è certa: a nessuno di loro, mi pare e se sbaglio smentitemi che sono contenta, brillano gli occhi di comprensione quando sosteniamo che è necessario tenere conto del punto di vista del femminile sul mondo nel progettare la città. E’ ancora difficile comprendere, e ce ne accorgiamo dallo sguardo che si allontana imbarazzato dal nostro quando in campo ci sono questi temi.

Però alcuni hanno intuito che il tema è importante e porta voti e quindi si sono scelti ottime consigliere, come a dire: forse io non capisco tutto ma almeno capisco che su questo punto, quello femminile, mi posso/debbo far guidare. Che non è poco.

Nell’augurarci che, chiunque vinca, abbia la volontà di ridare energia a Milano, che non sembra ormai più Milano ma una qualsiasi città senza passato e ancor peggio, senza progetti di futuro, ci pare utile riassumere qui di seguito i progetti che i candidati hanno per noi donne.

Mi pare una bella sintesi quella fatta da Marina Terragni sul suo blog, e quindi qui la riporto. Trovate i programmi completi sui siti dei candidati mentre qui in basso viene presentato solo quanto dicono che faranno sul tema che ci riguarda.

STEFANO BOERI

DONNE E UOMINI PER UNA CITTA’ PIU’ FELICE

Una democrazia completa ha bisogno

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Buon Compleanno

Buon Compleanno Karima, con un giorno di ritardo Buon Compleanno. Per i tuoi 18 anni questo Paese progredito ti ha fatto un bel regalo: ti ha tolto la mascherina civettuola che aveva legato intorno ai tuoi begli occhi, non in rispetto alla tua minore età che questa è una scusa che nemmeno mia nonna ci ha creduto. No, la mascherina  così pruriginosa e  tu con la bocca turgida  un po’ aperta, rossa, oh rossa! che ai signori attempati con l’abito da ufficio si sono sentiti  allora  quel turgore in mezzo alle cosce che lo stress da ufficio gli impedisce, tu con i seni prorompenti e il corpo ragazzino provocante più che mai. Gli hai fatto un regalo Karima, ad essere minorenne, che altrimenti saresti stato l’ennesimo corpo da uso e consumo. Così gli hai regalato un po’ di mistero e di sogno da motel, minorenne e con gli occhi bendati  con la mascherina acquistata nel sex shop di provincia.

Ieri ti hanno tolto la benda e auguri! Per la tua maggiore età l’Italia, Europa, oltre alle tue cosce, ai tuoi seni, ti ha dato lo sguardo che sì, è un bel regalo! E’ lo sguardo che fa la persona, che con quella benda sugli occhi eri solo un pezzo di carne, altro che rispetto! Che un corpo senza occhi è una cosa e con le cose ci si fa quello che si vuole, come sappiamo. Per il rispetto della tua minore età bastava non pubblicare la tua foto, ma questa …

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