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Andare Avanti

Di ritorno da Firenze, stanchissima anche per le molte interviste, incontri ed altro, mi preparo perchè domattina all’alba parto per Chiavari dove mi attendono studentesse e studenti dei licei locali. Con me una troupe della tv australiana interessata al nostro lavoro. Molti pensieri in testa, moltissimi sul futuro, resto ferma però su quello che ho detto al Palasharp e a Firenze ieri: poche parole, molti fatti. Quindi noi domani andiamo là dove c’è bisogno, dove, dopo la manifestazione e la gioia, restano le ragazze sole davanti alla tv, quella tv oscena che ci nega come persone e che ci prevede solo come oggetti ad uso mercantile.

Bella la manifestazione ma diffido oramai di chi parla solamente: visto i video dei vari comizi, anche donne che la tv non la guardano e che per 30 anni si sono disinteressate a cio che il Paese vedeva, a ciò di cui le ragazze si cibavano. Mi scriveva oggi una ragazza della sua prof all’Università che, quando lei le ha mostrato uno spezzone del solito trash televisivo, ha girato il volto, offesa da tale visione. Anche al Palasharp è successa la stessa cosa.

Pensiamo che fare, forse è il momento di chiedere. Bersani che elogia le donne: ottimo! Che ne dici compagno: entro un mese 50% di donne nel PD e alla primarie una donna? Va bene? Chiediamoglielo, subito. Oppure facciamo da sole.

En passant: vedevo Repubblica che titolava: Un milione in piazza contro Berlusconi. Amiche, ma voi siete scese in piazza contro …

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L’energia delle donne

A Firenze così tante persone che la città si è bloccata! Donne uomini tantissimi, giovanissime tante. Una festa.

Questa energia fortissima, dove va a finire? Dove la nascondiamo dopo le manifestazioni? Possiamo incanalarla in progetti concreti che cambino il mondo?

Molti uomini che sono con noi ci invitano a darci da fare, a collaborare: sto pensando due cose. La prima è che oggi scriviamo una lettera aperta ai partiti: dopo la manifestazione di ieri esigiamo l’entrata massiccia nei posti chiave dei partiti. La seconda, che forse mi piace di più, un partito trasversale delle donne per dare avvio a molti progetti.

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Se Non Ora, Quando? Diciamolo il 13 che Un Altro Corpo E’ Possibile!

Ragazze: non sono tipa da manifestazioni, nel senso che do il meglio di me in altre situazioni. Il 13 però  in piazza ci vado. Per affermare che un altro corpo è possibile, solo questo. Lo voglio gridare forte che il corpo delle ragazzine è meraviglioso: tondo, secco, florido, magrino. Lo voglio dire forte che anche il mio mi piace, con qualche chilo in più 🙂 ma insomma va bene così! Che incontro  certe belle donne  ai dibattiti, frementi e coraggiose, alcune con qualche filo grigio, altre rosse fuoco di una passione che non si smorza. Migliaia di donne tutte una diversa dall’altra: non ce lo meritiamo il modello unico, proprio no! E allora vado a dirlo in manifestazione! Che tutti lo sappiano che in quella gabbia a forma di tv ci metteranno d’ora in poi  i topi ma non più i nostri sorprendenti corpi.

IO SARO’ A FIRENZE : avrei voluto essere a Roma, anche a Milano, forse a Padova, Perugia, Arezzo, Venezia, Bari… ma come faccio? AMICHE DI FIRENZE: ci troviamo? Vorrei le ragazze del MACHIAVELLI e del PASCOLI: è posssibile? E le ARTISTE? Abbiamo bisogno di voi, ci siete a FIRENZE? Vengo con un operatore con telelcamera.Vi voglio riprendere, voglio che resti segno di questo giorno.

Che vengano tutte le donne, giovani e vecchie, sante puttane belle brutte, italiane, e marocchine: che questa non è una giornata di divisioni. Tutte insieme per dire che il corpo è proprio nostro e, come altre ben dissero, ce lo gestiamo benissimo …

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Dignità, Onore e altro

Ho poco tempo, mi scuserete. Come vedete non ho commentato l’articolo del Corriere, non solo per non entare in polemica .

Mio padre, molto anziano, proprio di una vecchia generazione, legge per caso l’articolo e dice: “Una volta, per una maleducazione così ad una signora, io sarei intervenuto per difenderne la dignità. L’onore.” Indignez vous! si intitola l’opuscolo sulla necessità  di indignarsi che uno scrittore novantenne ha pubblicato da qualche settimana in Francia raggiungendo milioni di copie.

Chi difende la mia dignità? Non sto scherzando, vi pongo la domanda seriamente. Non ha nulla a che fare con l’avere idee diverse su un determinato tema (in verità Grasso non ha esposto alcuna idea). Grasso mi definisce :Popper de noantri. Il Corriere in teoria è letto dalla borghesia, milanese in particolare. Quella che dovrebbe essere attenta ai valori, buona educazione rispetto. Sono contenti i lettori del Corriere che Grasso mi definisca così?

Nel tempo ho imparato a difendermi da sola, con risolutezza, e a difendere la dignità di altre e anche altri. Trovai vergognoso quando Bindi venne insultata da Berlusconi senza che alcun uomo si alzasse a difenderne la dignità. Così come quando La Russa chiamò De Gregorio: “Concitina”. Il commento di mio padre mi ha fatto riflettere: siamo circondati da uomini miserabili, senza più onore ne rispetto , attenti solo ai loro istinti più bassi e al loro tornaconto.. Nulla giustifica la maleducazione dell’anziano giornalista nei miei confronti.

E’ grave, molto grave. E’ la dimostrazione di quanto penso da tempo: la …

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Le Monde e il Corriere della Sera

Tra ieri e oggi due dei principali quotidiani di Italia e Francia si sono occupati di noi: Le Monde trattando del nostro lavoro nelle scuole in un articolo di Philippe Ridet che parla del “movimento” delle donne italiane, lo trovate qui sotto; il Corriere della Sera attraverso questo articolo del suo opinionista televisivo Aldo Grasso. Giudicate voi.

Une minute de silence, suivie d’un cri. Un hurlement pour dire “Basta !”. Dimanche 13 février, de Turin à Palerme, des dizaines de milliers d’Italiennes libéreront ainsi leur colère contre SilvioBerlusconi. Basta !, ses call-girls qui s’offrent au sultan en échange d’un petit rôle à la télévision, d’une place éligible sur les listes électorales ou d’argent. Basta !, les orgies du bunga-bunga. Basta !, ce modèle de femmes jetables et interchangeables dans lequel elles refusent de se reconnaître. Leur mot d’ordre : “Maintenant ou jamais.” Plus de trente ans après les grandes batailles des féministes italiennes pour le divorce (1974) et l’avortement (1981), une nouvelle vague voit le jour. Le déclic ? Les affaires Noemi, puis Patrizia, puis Nadia et enfin Ruby : autant de jeunes femmes, parfois mineures, qui ont fréquenté les nuits d’Arcore (la résidence milanaise de M. Berlusconi), jetant une lumière crue sur une “putanocratie” où la promotion des femmes est une question de tour de poitrine plus que de mérite. Samedi 29 janvier, déjà, plusieurs centaines d’entre elles ont manifesté, une écharpe blanche autour du cou, derrière une banderole où l’on pouvait lire “L’Italie n’est pas un bordel”. Plusieurs

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Guardare Avanti

Pubblico il mio intervento al Palasharp per l’incontro organizzato da Libertà e Giustizia:

Come sapete, non è mia abitudine leggere gli interventi, chi mi ha conosciuto nei dibattiti, non mi vede portare mai nemmeno appunti per meglio coinvolgere il pubblico. Qui il discorso era complesso e quindi l’avevo scritto.

Ecco la versione integrale con tutti gli interventi (grazie a Radio Radicale).…

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Shakira batte Carlassare 1 a 0

Repubblica non ha trovato spazio per il migliore intervento di ieri: quello di Carlassare, vecchia costituzionalista di Padova, donna imperdibile che correrò ad intervistare non appena avrò un minuto di tempo. Forte, coraggiosa, corpo superbamente aperto verso il pubblico: non resta traccia del suo intervento. Però su Repubblicatv stamane c’è il video di Shakira che va in convento per amore.

La realtà è dura, più dura di quella tratteggiata ieri: il problema non è Berlusconi.  Il problema è Berlusconi, ancor di più il Berlusconismo e a pari merito l’informazione vecchia obsoleta, legata alle leggi neoliberiste/berlusconiane, incapace di riconoscere il nuovo nell’intervento di una poco nota ed anziana rottamabile? costituzionalista.

Protesto, ora telefono, scrivo chiamo. Protesto. Protestate. Non state inerti. E’ questa la nostra rovina. E,’ come dice Giorgia Vezzoli e il suo appello su Facebook che vi invito a firmare subito qui a dx., la vergogna di giornali che fanno a pezzi il premier per il suo uso del corpo femminile e intanto nella sidebar a dx delle loro homepage mettono tette e culi.

Basta! Diciamolo questo basta! non è sufficiente andare in piazza contro berlusconi. Il problema è molto più grave, diffuso e necessita di tutte le nostre forze oppositive.…

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