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Dopo Bruxelles

Dopo Bruxelles, attendiamo che qualcuno trovi i finanziamenti per il nostro progetto: la vedo difficile, ma non si sa mai. Io intanto già il giorno dopo Bruxelles ero nelle scuole. Liceo Boccioni, 400 ragazzi e ragazze pieni di energia: una bomba di adrenalina.

Mio figlio, 13 anni, dice che se noi con il nostro documentario homemade siamo riusciti a dar fastidio a Mediaset “siamo dei fighi”. Aggiunge che nella vita si dovrebbe giocare ad armi pari e tra le mie armi e quelle di Ricci c’è troppa differenza… speriamo che le solerti ragazze dell’ufficio stampa di Striscia lo riferiscano al loro padrone. Tra Aldo Grasso e Antonio Ricci non so più cosa pensare degli adulti maschi italiani. By the way: essendo che, come potete leggere nel blog, non ho un attimo di tregua e sono stanca, veramente stanca, perchè non fate voi qualcosa per proteggere il documentario? Mandate  mail di protesta, fate una pagina Facebook ad hoc, impedite a vostra zia di guardare Striscia. Io sono stanca, che anche le solerti ragazze dell’ufficio stampa di Striscia lo sappiano: avversaria stanca, avversaria tiene famiglia, fa tutto in casa, non dispone di finanziamenti, non è al soldo né di Repubblica nè del Corriere. Avversaria va nelle scuole, fa molti chilometri, si mette a disposizione dei ragazzi: è faticoso provare per credere. Io, l’avversaria, mi chiedo che soddisfazione c’è a cercare di distruggere un documentario come il nostro: ragazze dell’ufficio stampa, è questo il vostro obbiettivo di vita? La distruzione?

Cari …

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Al Parlamento Europeo

Vi scrivo da Bruxelles, dove ieri abbiamo presentato il nostro progetto, chiedendo supporto per Nuovi Occhi da portare nelle scuole. Sala affollata, con molti rappresentanti italiani, deputati e giornalisti, tra cui David Sassoli, Debora Serracchiani, Mariolina Sattanino. Silvia Costa e Patrizia Toia hanno promosso l’evento. Molti gli stranieri naturalmente, con varie televisioni europee. Confermo che il nostro lavoro è ormai conosciutissimo all’estero. Ci hanno anche detto che qui c’è raramente una così ampia partecipazione di giovani. Vado ora ad un appuntamento con un funzionario europeo che si occupa di Media Literacy. Qui a Bruxelles sembra primavera. …

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Italia, Europa?

Anni fa, quando lavoravo a Parigi e dirigevo un’ attività internazionale che comprendeva anche la gestione di importanti campagne pubblicitarie, fui una tra i primi repsonsabili di gestione di business e marketing a livello europeo. Esperienza interessantissima che mi insegnò parecchie cose tra cui di non cadere nell’errore di suddividere l’Europa in macroaree determinate dai confini nazionali quando si vogliono analizzare i gusti dei consumatori: ci sono più similitudini nelle abitudini di acquisto tra una donna milanese e una di Francoforte, che tra una parigina e una della Camargue.

Imparai anche che allargare i confini serve ad allargare le nostre potenzialità di azione: come ho scritto nel mio libro Il Corpo delle Donne, se c’è un modello di vita che mi piace e non lo trovo  all’interno del Paese dove vivo, cercherò di andare là dove più trovo somiglianze, o di importare que ldeterminato  modello da noi. Appresi anche però che la lingua è ancora un grande ostacolo, nonostante la Comunità Europea: se da un lato molte decisioni internazionali vengono ormai prese tenendo conto dell’entità “Europa”, è purtroppo ancora vero che le differenze lingustiche ci imprigionano in confini ristretti. E’ il caso della libertà di espressione nei media e della rappresntazione della donna nei media: chiunque abbia vissuto all’estero conosce la profonda arretratezza del nostro Paese in merito a qs temi: immaginate la differenza che farebbe per tutti noi se la lingua fosse unica in Europa o se padroneggiassimo le lingue straniere: potremmo guardare BBCWorld e conoscere la …

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Poichè Sono una Donna

Ringrazio la mia amica Giorgia perchè stasera riesco a dire solo attraverso le sue, ora anche mie, parole. Altro non ho da aggiungere.

Poiché sono donna, nessuno, più di me, conosce il silenzio del tempo che muta, le parole del conforto, il dolore dell’abbandono.

So della caducità della vita e dell’illusione dell’apparenza, ma intuisco più di altri l’eternita’ di un gesto compiuto nella bellezza.

Poiché sono donna, porto su di me il peso dei reietti, e di tutti coloro che in ogni epoca furono emarginati.

Sul mio viso si scorgono ancora le sofferenze delle donne che mi hanno preceduto. Nel mio grembo, la pienezza di tutte coloro che hanno procreato.

Poiché sono donna, so cos’è il dono. E ho imparato, nel tempo, a vivere nella sua dimensione.

Raramente sono stata ascoltata, più spesso osservata con brama, con sospetto, con disprezzo, con risoluta indifferenza.

La mia voce dice di voci mai considerate. La mia penna di menti che, per loro natura e per la propria diversità, non sono state comprese.

Poiché sono donna sogno, e sognando sperimento l’esistere di differenti creazioni.

Nella mia complessità nutro in silenzio il seme del caos da cui proveniamo e che non potrò mai, poiché sono una donna, fingere di non aver avvertito.

Giorgia Vezzoli

attacchidipoesia.blogspot.com

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Che Dire?

Che dirvi? Mi sono chiesta dopo l’incontro di ieri in Commissione di Viglianza. Cosa vi racconto? I fatti o le mei impressioni?

C’era l’On. Zavoli con due suoi competenti collaboratori, due senatori del PD, uno del PDL, due rapresentatni RAI e il dott. Marano vicedirettore RAI. Ho introdotto il nostro lavoro, ho portato fatti, numeri e possibilità di collaborazione. Abbiamo visto il video. Di base non è stato detto nulla, proprio nulla. Nè una critica feroce nei nostri confronti, nè una prospettiva futura. Poi sono andati tutti a votare. L’On. Zavoli ci ha fatto i complimenti per il nostro lavoro. Credo non ne sortirà nulla. La mia impressione è che non gli interessasse per niente. La miai impressione ora più lucida dopo due anni di frequentazioni “romane” è che orami ci siano irrimediabilmente due modi: quello reale formato dalla società civile, e quello della politica che è come un reality dove tutto accade dentreo ad un contesto chiuso, non collegato alla realtà. Aggiungo una considerazione come donna che per molti anni si è occupata di gestire organizzazioni: “l’Azienda Italia” così gestita è fallimentare: la chiusura agli stimoli che provengono dalla società civile è totale. Non mi riferisco solo al nostro progetto bensì a tutto ciò che sta avvenendo fuori, nel Paese. Che fare? Ammetto che l’incontro di ieri ha spaventato anche un osso duro come mi ritengo di essere. Cosa facciamo? Cosa faccio? Mi rinchiudo nel privato come la maggioranza degli italiani? Un’amica ieri commentando la vergognosa azione di Marcegaglia …

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Commissione di Vigilanza, Parlamento Europeo: darsi da fare

Si comunica che l’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi procederà martedì 22 febbraio p.v., alle ore 14, alla Sua audizione. Martedi presentiamo il nostro progetto alla Commissione di Vigilanza Rai. Se avete consigli, ben vengano. Ora scusate ma mi rivolgo a quelle e a quelli per cui  lavoro da 2 anni:

Care ragazze e cari ragazzi, come vi dico da tempo, protestare civilmente serve, attuare la cittadinanza attiva serve, essere consapevoli dei propri diritti serve. Ancor di più serve disporre di un’ottima preparazione culturale ed essere in grado di utilizzarla per cambiare il mondo. Vivere qui oggi non è facile: non solo per una politica miserabile di chi ci governa, ma per una presenza diffusa e fastidiosa di una categoria di persone che è ingiusto definire della “sinistra” intellettuale, persone che sono ormai diventate i migliori alleati del berlusconismo: mentre codesti blaterano di pericolo di censura ogni volta che gli si mostra la bassezza della ns tv, migliaia  di ragazzi crescono con qs tv come riferimento. Ingiusto chiamarli di sinistra, e da oggi non lo farò più, perchè per me sinistra significa inanzitutto occuparsi degli altri. Ricordo con rammarico 10mila persone che applaudono complici  al Palasharp l’intellettuale più celebre che presenta la sua ricetta all’orrore italico: ” io leggo Kant”; mentre milioni di italiani stanno soli davanti alla tv come unico mezzo di formazione e informazione.

Care ragazze, cari ragazzi, la cultura serve a cambiare

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Lorella Zanardo a “Le Storie”

Ecco la puntata del 17 febbraio del programma di Corrado Augias Le Storie che ha ospitato l’intervento di Lorella Zanardo. …

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