Posts tagged "parigi"
E io Vi dico, Se Potete Andate

E io Vi dico, Se Potete Andate

Oggi le lettere dall’estero sono due. Chiara Baldin ci scrive da Lisbona della sua rabbia nel sentire rappresentare l’Italia in modo sterotipato, seppur vero. Giulia Camin ci racconta della importante manifestazione per la libertà che si è svolta ieri a Parigi-Giulia che foto rappresentativa della tua gioia! L’Italia è tra iPaesi avanzati, quello da cui i/le giovani stanno emigrando di più. La Lombardia, incredibile! è la regione da cui più si parte. Io dico e ribadisco, se potete, andate. Ricevo ogni giorno decine di mail di ragazze/i che sarebbe superficiale definire scoraggiati. Il sentimento che provano è di sconfitta, di limbo senza meta, di disillusione fino al midollo.  Io credo che il problema reale dell’Italia, più di tutti gli altri seppur gravi, sia quello del FAMILISMO AMORALE che ormai ammorba tutto e tutte. Io non posso godere della bontà delle Primarie del PD perchè  il PD ha messo  in lista anche gente di pochissima levatura solo perchè moglie/marito/figlia di.. Se questa pratica lascia annichilita una donna adulta come me, che effetto fa ad un/una ventenne?

E’ stato meraviglioso avere a cena le corrispndenti a Natale: l’ogoglio per averle al mio fianco era grande. Che gioia deve provare Marina per  essere riuscita a diventare giornalista assunta retribuita e stimata a 25 anni della radiotv di stato australiana? E qui che possibilità avrebbe avuto? E a Giulia che ricopre un ruolo di prestigio in un importante realtà museale parigina, cosa avrebbero offerto qui?

Come pronosticava Sciascia, sono stati gli usi e …

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Lettera da.. Parigi (7)

Lettera da.. Parigi (7)

La prima lettera da Parigi di questo nuovo anno accademico non sarà io a scriverla, e vi spiego subito perché. Le cose sono andate così: dalle pagine di questo blog ho lanciato un piccolo appello invitando eventuali lettrici italiane che abitano qui a contattarmi. A questo invito ha risposto Simona Mazzoli. Ci siamo incontrate in Place de Clichy, davanti alla libreria Gallimard. Simona è una ragazza tosta, determinata, piena di energia, il suo volto si illumina quando sorride ed ha una bellissima risata. Abbiamo parlato a lungo, come ci si conoscesse da tempo, riscontrando di avere molto in comune, oltre all’esperienza della migrazione, alla voglia assoluta di cambiare il mondo,  alla gratitudine che proviamo nei confronti di chi decide di esporsi e di regalarci la sua esperienza condividendola, creando ponti intergenerazionali, ponti che noi abbiamo urgenza di percorrere. Abbiamo parlato dei tanti femminismi che ci circondano, del bisogno che abbiamo di orientarci. Abbiamo parlato di incontri importanti, che ci hanno cambiate, che ci hanno permesso di aumentare la nostra consapevolezza. Da qui è nato il desiderio comune di realizzare un’intervista. Simona arrivata a Parigi ha incontrato una donna che di ponti ne ha costruiti molti e ha voluto farci dono di questo legame per realizzare un’intervista che sono certa apprezzerete. Lorella ha passato la parola a me, io passo il testimone a Simona, Simona, per noi e per voi, ha intervistato Florence Montreynaud, femminista francese dal percorso intenso e formativo. Un passaggio di testimoni, un ponte, tante riflessioni a …

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Un lavoro "fisso": lettera da Parigi (3)

Un lavoro “fisso”: lettera da Parigi (3)

Cari amici e care amiche, come state?

Oggi a Parigi il cielo e grigio e grossi nuvoloni si spostano veloci, spinti da un vento caldo che sembra scirocco e che mi ricorda Venezia. Io sto bene e se non ho avuto il tempo per scrivere la mia terza lettera per il blog del Corpo delle donne è proprio perché il mio tempo libero ultimamente si è ridotto drasticamente. Sto lavorando moltissimo, e in questi mesi mi sento completamente assorbita dal mio nuovo lavoro come anche dall’esplorazione di Parigi, così instancabilmente caotica, vivace e stimolante, una città che sembra non riposare mai. Le mie giornate sono piene di sfide, corse e spostamenti, una costante ricerca di equilibrio nella nuova routine. A lavoro sto imparando molto, e questo mi riempie di gioia oltre a farmi sentire più viva e utile. Mi succedono però anche cose strane, tragicomiche direi, del tipo: andare ad una riunione di lavoro e pensare di aver sbagliato sala solo perché c’erano a mio parere troppe donne giovani sedute intorno al tavolo. Triste e divertente al contempo. Ma effettivamente il mondo dei musei e delle istituzioni culturali a Parigi testimoniano una presenza femminile di quantità e qualità, e questo mi rassicura. Ce la faremo anche in Italia, dobbiamo solo continuare a crederci e a lottare.

Tornando al mio microcosmo, le vacanze di Natale (oramai lontane) dalle quali io e Tommaso siamo tornati carichi di pesantissime valige farcite di grana e delizie nostrane consegnateci dalle nostre mamme, sono state un’occasione …

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Seconda Lettera da.. Parigi

Seconda Lettera da.. Parigi

Ecco la seconda lettera da Parigi. Seguo con passione Giulia Camin, mi piace come scrive e come si rapporta a Parigi città dove anch’io vissi 3 anni e da cui ho imparato molto. Grazie Giulia e buona lettura a tutte!

Care amiche,

sono passate soltanto due settimane da quando vi ho scritto, eppure i colori intorno a me sono già diversi. Qualche pioggia insistente ha dato inizio all’autunno, la temperatura si  abbassata, golfini e giacche sono tornate protagoniste di una buffa coreografia collettiva. Un frenetico “metti e togli” tipico delle settimane di mezza stagione e necessario soprattutto a Parigi, dove il tempo cambia continuamente. Ho letto da qui le principali notizie che riguardano l’Italia, cogliendo le perle di grande poesia che ci sono state offerte; penso all’ignobile barzelletta sullo stupro delle suore consenzienti pronunciata dal ministro (lo scrivo con la minuscola) sacconi, alle dichiarazioni di un certo premier che se ne vuole andare “da questo paese di merda” e che definisce Angela Merkel una “culona inchiavabile”. Questi gossip (non chiamiamole notizie) che sembrano provenire da un imbarazzante mondo alieno, fatico a giustificarli ai miei nuovi connazionali che mi chiedono un commento. Ma questo sarà tema di un’altra lettera; oggi vorrei parlarvi di precariato e accesso al mondo del lavoro, e nel farlo vorrei aprire una riflessione collettiva, un confronto fra le vostre esperienze e le mie.

Inizio dunque dalle mie: una mia candidatura è stata accolta, ho passato una selezione e ho ottenuto il posto. Si tratta di un

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Lettera da… Parigi

Lettera da… Parigi

Ogni settimana le nostre corrispondenti dall’Europa e dal mondo ci racconteranno come si vive da italiane all’estero. I pro e i contro delle nuove migranti, per necessità o per piacere. Dalla loro esperienza prenderemo spunti, copieremo idee, accoglieremo i suggerimenti. Grazie a Giulia Camin che inaugura questa rubrica!

Care amiche, mi chiamo Giulia, sono italiana, ma vi scrivo dal mio appartamento a Parigi, dove abito.

Eh sì, anche io, come tanti giovani italiani, ho deciso di emigrare, spostarmi, fare valige e ripartire da altrove. L’ho deciso senza troppo preavviso: è bastato uno slancio, la necessità di un cambiamento concreto, la voglia di imparare e vedere altro, e un pizzico di coraggio. Avrei dovuto farlo prima? Probabilmente sì, ma ognuno ha i suoi tempi, dettati dal carattere e dalle contingenze. Così, un agosto di qualche anno fa, ho messo in una tasca le mie lauree, nell’altra anni di esperienze di lavoro, e sono partita.

Andando via ho rinunciato al camminare nelle silenziose calli veneziane, allo spritz e alla possibilità di contemplare gli affreschi del Carpaccio ascoltando le lezioni del mio maestro di storia dell’arte. Ho rinunciato ad avere la mia famiglia vicina, all’opportunità di litigare davanti al Tg con i miei genitori o di vedere mia sorella e mia nipote Chiara ogni qual volta lo desiderassi. I miei amici, a quelli no, non ho rinunciato partendo: erano già emigrati quasi tutti prima di me!

Mi sono lasciata felicemente alle spalle i concorsi universitari con vincitore già assegnato, tutti quei contratti a

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Parigi, 7 ottobre: forum su Women in media and society

All’interno di W.I.N. Conference, Lorella Zanardo è tra le relatrici del working forum on WOMEN IN MEDIA AND SOCIETY.…

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Paris!

Ho vissuto anni molto belli a Parigi e torno quindi con grandissimo piacere.

Dalla presentazione dell’evento di www.altritaliani.net:

Il “Corpo delle donne” è il titolo di un libro da poco pubblicato in Italia (Feltrinelli, 2010) e di un documentario di 25 minuti diffuso su internet dalla primavera 2009. Il tema? Viaggio al centro della televisione italiana (pubblica e privata) attraverso una prospettiva molto particolare : quella del corpo della donna e dell’uso che ne viene fatto. Una ricerca, un film e un libro che denunciano il divario enorme che oramai esiste tra la rappresentazione del femminile in tv e la realtà e che indagano sui motivi per cui le donne non si ribellano alle immagini pornosoft che rimbalzano dagli schermi, come fossimo tutte e tutti quasi “in sonno” davanti a quello che ormai percepiamo come la normalità, seppure negativa.…

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