Posts tagged "nuovi migranti"
Lettera da.. Sydney (4)

Lettera da.. Sydney (4)

Quarta corrispondenza di Marina Freri dall’Australia e anche da Lodi…

Questo è un post iniziato a Sydney e finito a Lodi, un post a metà, proprio come mi sento in questo momento in cui sono seduta alla scrivania su cui ho fatto i compiti del liceo e studiato per gli esami dell’università. Nel giro di trenta ore ho lasciato Sydney, i suoi parchi, le sue spiagge e l’estate per ritrovarmi a casa con i miei genitori: erano 19 mesi che non tornavo. Non me l’ha prescritto il medico di emigrare in Australia, ne sono consapevole, è stata una libera scelta fatta credendo nelle opportunità che avrei potuto trovare, una scelta che rifarei domani, ma che ha cambiato radicalmente i rapporti con le persone che amo. Dall’Australia non si vola in Italia per il weekend con un biglietto low cost. E questa condizione rallenta il ritmo del vivere quotidiano e delle emozioni. Non è facile assistere alla vita della propria famiglia in moviola, vedere il loro presente sempre in replay, a 8 o 10 ore di distanza di fuso orario, in qualche minuto di telefonata.

In 19 mesi succedono un sacco di cose. Mio fratello ora vive in una casa che non ho ancora visto, mia cugina ha avuto un bimbo che ho conosciuto solo ieri, Leonardo, di 15 mesi, i miei nonni non abitano più nella casa in cui ho fatto colazione fino alla laurea, le mie amiche invece si sono laureate e provano a tenersi con i denti lo

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Lettera da.. Sydney (3)

Lettera da.. Sydney (3)

Marina Freri da Sydney ci invia i dati sulla nuova emigrazione in Australia, dati freschi! Da lei elaborati anche per la sua tesi. Interessante per me. Voi non avete mai pensato di emigrare in Australia? Io molte volte e trovo i post di Freri coinvolgenti perché del Paese dove vive qui da noi, non si parla mai. Buona lettura.

L’esodo degli Italiani in Australia in pillole, per evitare le palle della stampa. Questo è il titolo che darei al mio nuovo pezzo, se posto per un titolo ci fosse. Ho letto con un misto di amarezza e stupore l’articolo apparso su Il Fatto Quotidiano che, nell’attesa delle dimissioni del premier Silvio Berlusconi, pubblicava cifre record di arrivi in Australia: “In un anno sono arrivati in 60 mila,” diceva con sensazionalismo. Calma non scherziamo, dicevamo noi di SBSItalian che ce ne occupiamo da tempo, anche con ospiti come Beppe Severgnini (qui trovate un podcast al programma radio http://www.sbs.com.au/yourlanguage/italian/highlight/page/id/192027/t/Escape-from-Italy/). Uno studio del 2010 di Confimprese, citato da IlSole24Ore, e raccomandatomi dal giornalista di Radio24, Sergio Nava, che da anni si occupa di fuga dei cervelli, stima che siano circa 60 mila gli italiani che ogni anno lasciano il nostro paese. Dovremmo allora forse assumere che tutti questi si mettano in viaggio per l’Australia? A giugno ho deciso di dedicare la mia tesi di laurea proprio all’argomento, chiedendomi se la crisi finanziaria e politica italiana stesse incoraggiando una nuova fetta di italiani, soprattutto giovani della fascia 20-35, ad emigrare in Australia, ripetendo una

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Lettera da.. Lisbona

Lettera da.. Lisbona

Siamo felici che alle nostre corrispondenti da tutto il mondo si unisca Chiara Baldin, che ci racconterà dell’esperienza di giovane donna italiana a Lisbona.

A tutte/i un meritato bom dia!

Mi chiamo Chiara, ventiseienne emiliana di indole pellegrina. Nelle linee che seguiranno riporterò la mia testimonianza di italiana migrante in Europa, nel tentativo di dare voce ad una volontà di partire per conoscere altre umane realtà e plasmarmi con esse, ma anche per trovare riconoscimento e gratificazione in ciò che professionalmente mi sta formando. Mancanza che, mio malgrado, spesso percepisco nel mio Paese, luogo di nascita e crescita.

La passione per il viaggio, per la contaminazione di vite e culture mi ha portato a vivere per quasi tre anni in Germania, precisamente in tre città differenti (Treviri, Berlino, Halle): i motivi? In primis la curiosità e la voglia di mettere in gioco me stessa e la mia conoscenza delle lingue, materie di studio superiore e universitario che, nell’evidenza, rischiavano di rimanere rigidamente incollate ad un quaderno senza la conoscenza vera e propria, quella delle persone e della loro cultura. Sono quindi partita come studentessa Erasmus: la mia vita è stata positivamente STRAvolta, aprendosi a differenti e centinaia di prospettive. Non mi sono più fermata. Laurea in Germanistica, borsista “Leonardo da Vinci” presso il Festival Internazionale di Letteratura a Berlino, mi sono successivamente specializzata in Lingua e Cultura italiane per stranieri, a Bologna. Innamoratami della sociologia e della letteratura migrante (filone letterario che raccoglie scritti prodotti da migranti provenienti da

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Talenti all'estero_Incontro a Milano 10 ottobre

Talenti all’estero_Incontro a Milano 10 ottobre

Milano è da tempo la principale piattaforma di partenza dei «talenti» italiani che, a volte per scelta, più spesso per mancanza di alternative, prendono la via dell’estero. Vogliamo che Milano possa essere anche una pista di atterraggio e ritorno per tutti coloro che nel corso del tempo hanno lasciato l’Italia per studio e per lavoro verso altre mete. E anche per chi, da altri paesi, scommette sull’Italia per la propria vita e la propria professione. Siamo impegnati perché l’Italia e Milano possano tornare ad essere attraenti per le professionalità del mondo. Per questo, a partire dalla serata di lunedì 10, chiederemo alla community dei «controesodati» di aiutarci a progettare le politiche di attrattività per il futuro.”

Mi scrive Cristina Tajani, Assessora per le Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca che insieme all’associazione ITalent (nata per sostenere la legge “Controesodo”) e con la collaborazione di Expo 2015, invitandoci al primo Happy Hour “Welcome Talent” e chiedendo alla community dei «ritornati» e a chiunque voglia contribuire, di aiutare a progettare le politiche di attrattività per il futuro. Chiedo alle amiche di LETTERA DA.. di contribuire.

Appuntamento  il 10 Ottobre, in via Rovello, 2 (Chiostro Piccolo Teatro) dalle ore 18.

 

 

 

 

 

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Lettera da.. l'Europa

Lettera da.. l’Europa

Ci colleghiamo al blog di Giovanna Cosenza per questa puntata dove incotriamo Nevena che ha fatto esperienza a Londra e in Germania.…

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Lettera da... Sydney

Lettera da… Sydney

Dopo Lettera da Parigi di Giulia e Lettera da Berlino di Livia, ecco l’incontro con Marina 25enne che vive a Sydney. Queste lettere sono preziose: non un incitamento a lasciare il Paese, ma uno stimolo a riflettere sul fatto che contaminarsi con altre realtà è sempre bene. Per poi portare una nuova consapevolezza in Italia. Grazie Marina! Trovate le puntate precedenti in archivio nella sidebar a destra.

Mi chiamo Marina, ho 25 anni, lavoro come giornalista a Sydney, dove vivo dal 2009. In questa colonna scrivo come si vive da donna in Australia, ben 8 ore avanti sull’orologio di Lodi, da cui sono partita.

Sono quasi le sette di sera di una primavera che stenta a ingranare qui a Bronte Beach, un paio di chilometri a est dall’Opera House di Sydney, e penso che sono le dieci del mattino italiane di una domenica di fine estate, di cui riesco a immaginare i mercati, i profumi e le campane. Mi manca l’Italia ora che vivo a qualche continente di distanza; mentre quello che mi è mancato crescendo è stato un po’ d’amor patrio, l’orgoglio di essere italiana. Un sentimento di appartenenza che ho sempre trovato difficile sviluppare – mondiali 2006 esclusi – ma che ho sentito vivo quando dall’Australia ho visto le donne di “Se Non Ora Quando”.

Abito a Sydney da quasi tre anni, dove lavoro come producer in radio e come giornalista online: due ruoli che adoro, e che ho sognato dalle cucine e dai tavoli dei

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Lettera da... Berlino

Lettera da… Berlino

Continuano i nostri appuntamenti con le amiche italiane che vivono all’estero. Dopo Giulia da Parigi, ecco Livia che ci racconta la sua vita da berlinese…

“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.” Mahatma Gandhi.

Care amiche e cari amici, il mio nome è Livia, ho trent´anni e sono nata a Verona. Vivo a Berlino da sei anni e qui, ora, mi sento a casa. Non me ne sono andata per motivi economici o lavorativi ma per coronare un sogno, quello di sentirmi libera e indipendente, quello di “diventare ciò che sono”. Berlino mi ha accolta a braccia aperte e io ho deciso di prestarle l´attenzione dovuta: comprenderla, capirla, sorreggerla, accettarla -come se fosse un´amante o un´amica- nei suoi pregi e difetti. Tutto ciò non é stato semplice e -a volte- non lo é tutt´ora. Ho imparato a dire le cose in un altro modo, a frugare tra le parole che non conosco per imporre a questo nuovo contesto la mia opinione, il mio carattere, la mia volontà, le mie radici. Ho dovuto re-inventarmi ogni giorno, in tutti i sensi. Le mie battute di spirito improvvisamente non facevano ridere, i miei titoli accademici non erano titoli, per qualsiasi tipo di lavoro é stata necessaria una lunga gavetta e non posso neancora dire d´avercela fatta! Dietro di me una carriera da: pizzaiola, centralinista, insegnante d´italiano, traduttrice, cameriera, donna delle pulizie. Cinque tirocini redazionali, esperienze di giornalismo on-line e, finalmente, la grande possibilità di poter lavorare nell´ambito del film documentario. Ci …

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