Ho incontrato Valeria su un taxi a Firenze. Stasera balla alla notte bianca. La sua è una bella storia, di quelle che danno speranza.

Mi chiamo Valeria, ho 26 anni. Sono nata in provincia di Firenze, all’età di 19 anni sono andata ad inseguire il mio sogno all’estero, in Olanda dove ho studiato 4 anni nell’accademia di danza di Rotterdam, Codarts. Nel 2008 ho conseguito il mio diploma di laurea e sono rimasta in quel paese che tanto ha da offrire a noi artisti. L’ultimo anno di studio è stato fondamentale per l’inizio di un percorso di creazione e riflessione che mi ha portata a realizzare Femmehomme. Una riflessione che è ovviamente partita da una analisi di esperienze personali, inizialmente legate al mondo della danza; accorgersi che un corpo di donna in realtà, nella danza ha raramente spazio, perchè si devono rispettare certi canoni estetici. Fino ad arrivare ad uno studio e documentazione sociopolitica di quello che accedeva nella realtà quotidiana, in particolar modo nel mio paese. Da qui la necessità di voler denunciare e far capire, la violenza che noi donne accettiamo passivamente. Mettere in scena ciò che accade in TV; renderlo reale, tangibile, non più finto o immaginario, per renderci conto e far riflettere su questa rappresentazione che ci vuole belle e giovani sempre, poco intelligenti e brave solo ad intrattenere. Dar modo di riflettere, questa è la forza del vero spettacolo.

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