Posts tagged "marco martinelli"

Si Accendono le Stelle, significa che Qualcuno ne ha Bisogno

E certo, come abbiamo fatto a non ricordarcelo prima: se si accendono le stelle significa che qualcuno ne ha bisogno! Ce lo ricorda Guido da qualche sera dallo sferisterio di quel gioiello che è Santarcangelo di Romagna, dove Marco Martinelli del Teatro delle Albe compie il miracolo di far lavorare insieme tutte le sere 200 ragazzini/e provenienti da molte parti del mondo. Lavorano su Mistero Buffo di Majakovski, improvvisano, si divertono, corrono e Martinelli riesce a tessere la trama. Lui che tiene laboratori da anni, che a Scampia ha fatto miracoli, ha portato qui le sue meraviglie, bambini rom, bambine senegalesi, la troupe dei piccoli milanesi dove di milanese non c’è nessuno :-). Qui con i fondi di alcuni Istituzioni di buona volontà, in fondo pochi soldi, si cambiano le sorti di ragazzini/e spesso altrimenti con un futuro incerto davanti a loro. Brividi sul corpo, Marco ma a che miracolo ci fai assistere? Il Teatro è vita, la poesia è vita, Giorgia nostra,  quanta ragione hai ad issare le tue poesie come bandiere per noi,  talvolta naufraghe. Se non siete lontani da qui, ma anche se siete lontane,  io vi consiglio di venire qui domani , è l’ultimo giorno ed è una bella botta di vita vera.…

Continua a leggere...

Fuori dalle gabbie

Prendo il metro per andare a teatro, con me i miei figli, intorno  parecchia gente, milanesi e non. D’un tratto musica da un altoparlante vicino a me… riconosco Il Triangolo di Renato Zero. C’ è un tipo con berretto e occhiali che a 2 metri da me canta. E’ bravo, sciolto, balla. Un intrattenitore. Rido, mi mette allegria. Lui  continua a cantare e invita: “tutti insieme!” “…Ma il triangolo io lo rifarei… lo rifareiiiii… lui chi è? Lui chièè!” non me lo lascio dire due volte e improvviso un duetto con questo tipo pazzo come un cavallo e simpaticissimo.  Intorno a me… mummie. Una signora mi guarda serissima, due ragazzi hanno gli occhi bassi, persino i miei figli mi chiedono perché canto. Tutti imbarazzatissimi, tutti rigidamente nella loro confort zone, quella zona che ci costruiamo intorno e entro la quale non rischiamo nulla. Il tipo scende, peccato, ho ancora voglia di ballare, capisco che è da un po’ che rinuncio al corpo e non va bene.

Entro all’Elfo Puccini a Milano e mi immergo ne L’Avaro allestito dal Teatro delle Albe di Marco Martinelli e quella gran donna di Ermanna Montanari: li seguo da sempre ma da quando mi hanno invitata a Ravenna a presentare il documentario, siamo amici. Ermanna lavora sulla voce da anni e l’emozione  che se ne ricava è fortissima e coinvolgente: un lavoro sul corpo di anni le permette di coinvolgerci in un’esperienza imperdibile. Esco dal teatro dopo averli abbracciati, dopo averli applauditi mentre Marco …

Continua a leggere...