Posts tagged "bambini"

Ma il cielo è sempre più blu

Ma il cielo è sempre più blu è il blog di Alessandra Ghimenti, autrice del documentario omonimo, di cui qui potete vedere un estratto. Si tratta di un altro utile lavoro sugli stereotipi di genere tra i/le bambini/e, girato in una scuola toscana. L’inchiesta di Alessandra Ghimenti è in progress e viene aggiornata appunto sul blog.…

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La Tv per Sabina/1

Da qualche settimana ospitiamo con piacere Sabina Ambrogi, giornalista brillante e graffiante critica televisiva. Ecco l’articolo apparso il 25 settembre su Il Manifesto.

Il mondo rovesciato dei talent ragazzini

Due programmi fotocopia Rai e Mediaset descrivono meglio di ogni altro quanto la parola futuro sia solo un titolo per comitati populisti. Si tratta rispettivamente di Ti lascio una canzone, Rai Uno, condotto da Antonella Clerici e Io canto, Canale Cinque, condotto da Gerry Scotti. Non si tratta di programmi televisivi pensati per bambini, ma si tratta di uno spettacolo per adulti di una certa età, che giudicano col televoto le esibizioni di bambini, mini proletari che servono gli ingranaggi di una macchina per industrie di merendine (per bambini obesi), per il profitto di editori, e ricchi conduttori che creano grandi monopoli. Ma il punto è davvero un altro. Quasi nessuno di quei bambini andrà da nessuna parte, perché lo spettacolo musicale in Italia si fa quasi solo in tv, e ormai solo con la formula del «cercasi talenti» che beninteso, una volta trovati, non saranno mai reimpiegati in nessun posto. Il talent show azzera i costi degli ingaggi degli artisti: si tratta di artisti (in questo caso di bambini) che, a loro spese di tempo, sacrificio e denaro, si formano e si esibiscono gratis. L’esibizione gratuita è chiamata ipocritamente: «un’occasione per mostrarsi in pubblico». Occasione che per chiamarsi tale non deve essere irregimentata e controllata dalla ripetitività imposta dal marketing e dal monopolio di un paio di persone,

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Il culo e la creatività

Abbiamo riso, ma riso tanto da lacrimare mentre costruivamo questo post. 40 anni sono passati da quando la bella Antonelli saliva maliziosamente la scala.

Bene, pare che vedere salire e scendere le scale piaccia un sacco ai maschi.

Si sa che spesso gli uomini non primeggiano in fantasia. Il porno (vi invito a leggere il dibattito interessante su qs tema nel nostro forum nella sidebar a destra) è spesso di una noia mortale tanto è ripetitivo. Zauberei, la brava moderatrice del forum, citava come esempio di erotismo al femminile l’eccitante scena di Lezioni di Piano, quando un ganzissimo Harvey Keitel partiva da un buco in una calza della pianista di cui si era invaghito – calza spessa e nera e buco che lasciava intravedere pelle bianchissima – per dare avvio a una scena erotica da pelle d’oca di quelle che piacciono alle femmine.

Da Konrad Lorenz all’amica psicologa però la descrizione della sessualità maschile è unanime: i maschi sono interessati a poche cose quando si tratta di sesso, e tutte bene in evidenza…

Devono saperlo molto bene gli autori tv che, anno dopo anno, trasmissione dopo trasmissione, ripropongono belle ragazzotte che salgono e scendono. Le immagini sono tratte da trasmissioni andate in onda o all’ora di pranzo o a quella di cena: Mezzogiorno in Famiglia, Sarabanda, Prendere o Lasciare. La variante è solo in due elementi:

– la dimensione delle mutande: nel 2009 è il perizoma brasiliano

– la telecamera: nel 2009 ha un approccio ginecologico…

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