Posts tagged "anais ginori"

Italia, Europa?

Anni fa, quando lavoravo a Parigi e dirigevo un’ attività internazionale che comprendeva anche la gestione di importanti campagne pubblicitarie, fui una tra i primi repsonsabili di gestione di business e marketing a livello europeo. Esperienza interessantissima che mi insegnò parecchie cose tra cui di non cadere nell’errore di suddividere l’Europa in macroaree determinate dai confini nazionali quando si vogliono analizzare i gusti dei consumatori: ci sono più similitudini nelle abitudini di acquisto tra una donna milanese e una di Francoforte, che tra una parigina e una della Camargue.

Imparai anche che allargare i confini serve ad allargare le nostre potenzialità di azione: come ho scritto nel mio libro Il Corpo delle Donne, se c’è un modello di vita che mi piace e non lo trovo  all’interno del Paese dove vivo, cercherò di andare là dove più trovo somiglianze, o di importare que ldeterminato  modello da noi. Appresi anche però che la lingua è ancora un grande ostacolo, nonostante la Comunità Europea: se da un lato molte decisioni internazionali vengono ormai prese tenendo conto dell’entità “Europa”, è purtroppo ancora vero che le differenze lingustiche ci imprigionano in confini ristretti. E’ il caso della libertà di espressione nei media e della rappresntazione della donna nei media: chiunque abbia vissuto all’estero conosce la profonda arretratezza del nostro Paese in merito a qs temi: immaginate la differenza che farebbe per tutti noi se la lingua fosse unica in Europa o se padroneggiassimo le lingue straniere: potremmo guardare BBCWorld e conoscere la …

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Metterci la faccia (6)

Ogni tanto questo blog, è a disposizione di chi ci legge e che, nelle cose che fa, ci mette la faccia.

C’è bisogno di facce, facce vere, facce che raccontano di una vita che non si ferma all’apparenza.

Volti alternativi ai “non volti” televisivi e pubblicitari.

Che raccontano di noi a chi ci incontra.

Anais Ginori ha una bella faccia, che è un dato importante perché è una giornalista e lavora in un ambiente dove negli ultimi anni stentiamo a riconoscere uomini e donne che mettano la faccia nel lavoro che fanno.

Ha appena scritto un libro “Pensare l’impossibile. Donne che non si arrendono”, dove racconta storie di donne, diversissime una dall’altra, che condividono la passione per l’impegno, la militanza dell’esserci nelle cose che fanno. Racconta anche della storia che c’è alle spalle del documentario Il Corpo delle Donne, quella che mi/ci ha condotto fino ad oggi.

L’ho guardata con attenzione in un’intervista che Repubblica tv le ha fatto, la potete ascoltare qui con Miriam Mafai.

Mentre le immagini scorrevano sullo schermo mi colpiva qualcosa a cui non riuscivo a dare un nome, un elemento nuovo che percepivo ma che non mi si evidenziava chiaramente.

Poi, durante un primo piano ho capito che la faccia giovane di Anais vicina a quella di Miriam poteva essere l’inizio di una bella storia. Di donne parlano da sempre solo le grandi meravigliose “storiche” donne italiane: la Mafai, la Muraro, la Aspesi, Hack, Spinelli, Saraceno, Melandri… però mai nessuna giovane …

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