Molti anni fa vissi il mio grandissimo amore, quello unico che mai si ripete. Ce le aveva tutte: bello coltissimo, straniero, distratto quel tanto, un po’ genio maudit, con lo sguardo sempre  lontano. Fu una storia da romanzo, le amiche mi invitano spesso a raccontarla un giorno in un libro: chissà. Il mio cuore si perse, le giornate lontane mi parevano interminabili: so che comprenderete.

Finì, ora non mi dilungo;  fu il dolore quello vero.
Passarono gli anni, tornai nella città tedesca teatro del mio grande amore. Lui si era trasferito, lì però viveva ancora la mia Grande Amica, anche lei straniera, bella affascinantissima, coltissima e più maudit di lui. Lei aveva assistito alle vicende del nostro amore  , aveva raccolto le nostre confidenze,il mio pianto, la mia fuga per sopravvivere ad un dolore troppo grande.

Passammo una gran serata insieme, quelle notti tra donne che mi auguro abbiate vissuto in tante: buon cibo, buon vino, tempo davanti a noi, lei che fumava, confidenze, risate e quell’intimità che non prevede si parli solo di uomini, ma di Noi, della vita, del futuro. Io la ammiravo incondizionatamente, maggiore di me con una vita piena di sbagli e ferite, indomita.
Verso le 3 di notte, allungate sul divano, ricordo ascoltavamo in quel momento i Pink Floyd “I wish You were Here”, lei dice secca: Sai, io e K. siamo andati a letto. Dopo che la vostra storia era finita”.
Così, senza incertezze nella voce, senza  inclinazioni, senza pause. Diretta come era lei.
Avevano bevuto, ed era accaduto.

Ah.

Non provavo risentimento nei suoi confronti. Non chiedetemi perché. Pensai, e lo penso ancora, che io al suo posto non l’avrei fatto perché l’amicizia per me era ed  è sacra e gli uomini che sono stati con le mie amiche  sono off limits. Ma lei per me restò  una gran donna, una così fuori dal comune e anticonformista che era un dono per il mondo. E dentro di me la perdonai.

Scelgo questo lungo prologo perché credo con forza che la bellezza del “partire da sé” che noi donne ci portiamo dentro, sia un dono prezioso che spero apprezzerete. Non mi interessa far divenire questo luogo un contenitore delle vicende della mia vita privata, ma è bene che sappiate come nascono taluni sentimenti,  i più forti, in particolar modo se siete giovani e il vostro curriculum studi prevede molte nozioni ma poche esperienze sul campo e poca attenzione per i moti del cuore e dell’anima ( che non valgono meno della nostra testa).

Mi sono chiesta perché il post su fb dedicato alla Ministra Boschi abbia suscitato tanto clamore, critiche anche da parte di chi segue il mio lavoro da anni.

La spiegazione mi è stata involontariamente fornita dal post che al tema ha dedicato Un altro Genere di Comunicazione che riporta la mia frase incriminata  http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2014/09/03/la-ministra-boschi-e-il-bikini-regole-dimmagine-per-donne-serie-e-professionali/

“La consapevolezza della propria immagine per una donna di potere diventa dunque arma fondamentale. Proprio perchè siamo in un Paese arretrato dal punto di vista della considerazione femminile, consiglierei alla Ministra Boschi di gestire la propria immagine in modo da impedire che i nostri arretrati media stravolgano la sua immagine e ce la propongano in modo molto diverso e molto più banale”

L’autirce Faby così commenta sul suo blog:

Ho letto e riletto le parole di Lorella Zanardo sperando di aver male interpretato e di aver dato un giudizio affrettato al post, ma più rileggevo più in quelle parole non mi ci ritrovavo –né come donna né come femminista. Conosciamo Lorella Zanardo, abbiamo più volte avuto modo di collaborare con lei, di confrontarci  e questo non è di certo un attacco al suo lavoro o alla sua persona, ma non posso negare che leggere quelle parole sulla sua pagina sia stato davvero deludente.Mai e poi mai su una pagina femminista si dovrebbero dare, con toni paternalisti tra l’altro,  lezioni di comportamento ad altre donne. Di quale femminismo parliamo allora? Quale sarebbe poi il profilo da mantenere al mare? Come dicevo più sopra, mettere il tailleur castigato anche in vacanza? Usare i doposci al posto delle infradito?”

-L’errore grossolano di Faby qui è uno: io non uso un tono paternalista non essendo uomo. Uso il  tono con cui  ogni donna adulta che abbia maturato consapevolezza si rivolgerebbe a chi è più giovane, che non è nemmeno maternage. E’ solidarietà, è offrire la propria esperienza

-A me non interessa cosa significhi essere femminista comme il faut: io agisco per cambiare il mondo.

 -Il documentario “Il Corpo delle Donne e mille post che sono seguiti parlano per me: abbiamo iniziato noi qui ad insegnare a centinaia  di migliaia  di giovani donne ad esaminare come  i media critichino le donne per il loro abbigliamento. Ci sono centinaia  di post a proposito. Andateveli a ripassare, la vostra pigrizia è inaccettabile.  Per questo obbiettivo mi sono esposta ed ho lottato ed ho accettato la gogna mediatica. Faby, prima di scrivere d’ora in poi invia una mail e chiedere lumi è meglio che alzare un polverone su nulla: a meno che non si voglia creare una frattura  intergenerazionale. Libera di farlo ma rivolgerei la mia attenzione verso altri bersagli. Sarebbe come avere scritto a Mandela, di fronte ad un suo articolo poco chiaro, accusandolo di essere razzista. Grottesco no? Stessa cosa qui. Io comprendo una poveretta che leggesse per la prima volta il mio blog, ma da donne che di mestiere scrivono tutti i  giorni non è accettabile. A meno che questo attacco disinformato non nasconda altro. Riflettete.

 

-Ciò detto, avendo sgombrato il campo da dubbi faziosi e disinformati ed avendo noi sul blog centinaia di post dove IO PER PRIMA ho affrontato  il tema della libertà di presentarci come vogliamo ( mi vergogno per voi solo a doverlo riscrivere) fosse anche in mutande, in perizoma, in shorts ecc ( ma lo devo RISCRIVERE? SANTIDDIO RAGAZZE che perdita di tempo) e come ho scritto nel mio ultimo libro ( e investire 15 euro per leggerlo no?) la mia gioia più grande è che DECINE DI SOUBRETTE della tv berlusconiana mi hanno scritto : noi di lei ci fidiamo perché capiamo che il suo lavoro non è contro di noi, Lei si capisce che è dalla parte delle donne.

-ciò detto  e ridetto e ripetuto, non avendo io 16 anni ed avendo una intera vita alle mie spalle. E una vita da lottatrice, da attivatrice di cambiamenti, da donna che si è fatta un culo così per migliorare la vita delle donne ( sapete cosa voleva dire anni fa essere l’unica donna in un azienda di migliaia di uomini? Immaginate  la fatica, la frustrazione, la paura, la solitudine? E ogni mattina fare un passetto in più che ha poi aperto le porte della suddetta azienda a decine  di donne che lì sono entrate anche per merito delle miei solitarie lotte.
E sapete cosa vuol dire vedere la propria faccia sputtanata a Striscia la Notizia e tua figlia che piange e ti dice “ma mamma perche ti prendono in giro? E non farsi sommergere dalla mortificazione. E un conto stare col culo al caldo seduti sul proprio libro di filosofia ad emettere sentenze, un conto è giocarsi in prima persona la vita mettendosi in gioco)

-Ciò detto fregandomene altamente delle REGOLE del FEMMINISIMO ma vivendo in base al DIRITTO che sento profondo dentro di me, di lottare per avere pari DIGNITA NOI DONNE, io mi permetto di usare la mia ESPERIENZA.

 

COSA VOGLIAMO NOI? Io voglio che le donne abbiano pari diritti e pari opportunita di realizzazione.
In un Paese al 71esimo posto del Gender Gap, misogino e maschilista, bisogna essere forti nel chiedere e strateghe nel non farsi affossare.
Bisogna ogni tanto essere furbe come sono gli uomini.

Conquista per me faticosissima, che come avete capito manderei subito tutti affanculo quando lotto.
Ma la vita mia ha insegnato che è l’OBBIETTIVO ciò che conta.

 

-cio detto a me importa moltissimo di MARIA ELENA BOSCHI. A molte di voi no.
Mi importa perché se lei ce la fa, sarà il segnale che una può essere bella e giovane e preparata e può farcela.

E allora suggerisco con dolcezza e saggezza ed esperienza  a Boschi che può certamente vestirsi come pare, anzi vedere la sua presenza colorata al Parlamento non può che far bene. Ma che se vuole, e IO LO VOGLIO CON LEI, arrivare in alto per potere decidere,  deve purtroppo usare qualche stratagemma. Fantastico vestirsi come le pare, ma con cautela, e non troppo ora mentre sta agendo il cambiamento . Un po’ per volta Maria Elena.
DOPO potremo fare come caspita ci pare. Ma ora è  pericoloso. Perché i giornali che ora la portano in trionfo domani potrebbero usare  le immagini di Maria Elena per distruggerla. Basta un’inquadratura per affossare una persona, chi segue i corsi di educazione all’immagine lo dovrebbe sapere.
-E dispiace che le ragazze di unaltrogeneredicomunicazione abbiano fatto uno scivolone cosi.

Boschi è un personaggio pubblico e i media sono feroci. Un conto è come siamo nella vita privata, un conto è la nostra immagine pubblica.

La ragazza tanto carina ch oggi fotografano come  fosse al festival aCannes, in un attimo può diventare quella carina che non è competente, “guardate qui è mezza nuda” griderebbero deridendol-.

Si chiama gestione  dell’immagine, non esiste donna  che abbia un’immagine pubblica che non abbia chi si occupa di questa parte fondamentale oggi.

-E dunque consiglio a Boschi di avere pazienza: forse tra qualche anno la ns immagine privata e pubblica potrà coincidere e noi andare in Parlamento in shorts. Precorrere i tempi significa bruciarsi. E non arrivare là dove vogliamo.

-. Io alle donne ci tengo e il mio femminismo è arricchito dall’esperienza della mia vita, e dall’amore. Ma molte di quelle che sostengono “che le donne facciano quello che vogliono” in modo sterile, sono quelle  poi che guardano Boschi con sussiego, con disprezzo.Ne ho viste a migliaia sostenere” lasciamo che le veline sgambettino libere in tv” e poi guardare con scherno una ragazza che non abbia l’aspetto conforme della femminista doc  e che si conceda il tacco e il trucco.
Quelle stesse che ggi paiono difendere la libertà di Boschi,non sprecherebbero un minuto di tempo a sostenerla in piazza se cadesse in disgrazia. Già visto in tante altre occasioni.

-Mentre  a me di Boschi importa e  che in qs momento bisogna sapere dosare autonomia dai clichè esteriori, con un pizzico di opportunismo. La meta non è lontana ma potrebbe ridiventare lontanissima.

-Ora spero che sia chiaro.

-Ma aggiungo: sono le h12 ragazze. Io dovevo partire per andare a prendere mia  madre al mare e riportarla a casa. 800 km in un giorno, guido io. Ho due figli e devo prima di partire fare loro da mangiare. Poi ho una cinquantina di mail di scuole a cui rispondere. E lunedi alle 6 parto per Roma, dove, a furia di stare in bilico tra cosa vorrei e  la realtà, forse sto riuscendo a portare a casa tutte una piccola conquista politica  importante per le ragazze e ragazzi.

Un po’ di  rispetto mi è dovuto. Alcune di voi mi scrivono protettive :” Ma perche ti giustifichi?lascia perdere queste che ti fanno perdere tempo”

Perché questa è la mia missione, e questo lavoro è la mia vita.
E chiedetevi la vostra lotta dove vi sta portando se ogni volta bisogna ricostruire la rete di relazione tra le donne.

 -Io mi sento responsabile e dedico due ore d questo sabato faticoso a rispondervi. Responsabile perche le vostre sussiegose facoltà di filosofia di questa società in disarmo vi riempiono la testa di nozioni di dati e teorie. Che ci vogliono. Ma  basterebbe essere entrati una volta in un aula affollata di centinaia di adolescenti per comprendere che senza amore, relazione, capacità di suscitare emozioni profonde, non ci sarà futuro .Perché attivare i cambiamenti prevede sapere agire le energie sopite, essere maieuti, guardare negli occhi. E questo si impara con la vita e bisogna volerlo.

E finché riterrete di serie B qualsiasi capacità che non derivi dalla razionalità, io credo sarete in difficoltà.
Mettetevi in cammino, la testa non vi basterà.

 -Per qualche strana ragione, mi viene più facile  perdonare le donne che gli uomini. Non ho voglia di indagare, va così. E così come avvenne tantissimi anni fa con la mia amica il cui ricordo non è scalfito da ciò che accadde, mi sono sempre comportata verso le donne che ho trovato sul mio cammino. Sto in relazione e va bene così.