È arrivato a mio padre, e ce l’hanno tutti i genitori del liceo». «Le nostre reazioni sono state varie. All’inizio eravamo tutte impanicate e abbiamo detto ca…, poi abbiamo pensato “vabbè ce l’hanno poche persone”. Ma quando invece abbiamo scoperto che ce l’ha tutta Milano ci siamo impanicate di nuovo».

«A me hanno detto che l’ho fatto per fare pubblicità alle mie tette. Ma se devo fare pubblicità alle mie tette mi metto in costume, mi faccio un sacco di foto, le metto su Facebook, e penso che per me sia una pubblicità migliore». E adesso? «Non sappiamo se chiuderci in casa e non uscire più o se guardare in faccia la gente e dire “guarda ormai lo so che lo hai visto, non so cosa dirti”». Una cosa è certa, conclude una di loro: «Non vorrei che le persone pensassero che non ce ne frega niente. Penso che nessuno sano di mente possa essere felice per una cosa del genere».

 ALcune ragazzine di un noto liceo privato della città, si sono fatte riprendere in video mentre si spogliano e si mostrano alla telecamera. Il video è divenuto virale attraverso whats app e non c’è ragazzino/a che ieri non abbia riso commentato e diffuso il video.

Cosa ha di eccezionale questa vicenda? Cosa racconta che noi non si sappia già? Perchè suscita tanto clamore?

-Lo rilevammo già qui sul blog anni fa: l‘Italia intera si diceva scandalizzata perchè alcune ragazze giovanissime frequentavano allegramente e con assiduità  Berlusconi, con il benestare delle famiglie, felici che le figlie avessero un “amico” così importante. Io non mi stupii: le Notti di Arcore andavano in onda da 30 anni su più reti televisive, scrissi.  Il mondo che veniva proposto era formato da attempati signori e giovanissime ragazze” decorative” e prometteva successo e denaro alle giovani  carine e disponibili.

Il problema vero apparve subito un altro: l’ignoranza profonda e radicata in cui  sprofondava  il Paese: nessuno, nemmeno i cosiddetti e le cosiddette intellettuali,  che comprendesse la verità:  se proponi un universo attraente e apparentemente facile da raggiungere attraverso i media che i ragazzi e le ragazze guardano per molte ore al giorno, quell’universo diverrà realtà.

La televisione ci mostra  ragazzine minorenni dai tempi di Non è la Rai e così va avanti da  decenni. E mentre aumentavano le  ragazze che studiano e  che si laureano, cresceva uan generazione cibata da   tette e culi.
La tv ma non solo. La pubblicità non era da meno, con testimonials sempre piu giovani e sempre più ammiccanti.
E anche la moda intanto sceglieva  di fare sfilare ragazzine sempre piu giovani, sempre piu magre,  con gli occhi piu grandi, spalancati su volti scavati.

Aberrazioni ce ne sono state e qui le abbiamo di volta in volta denunciate: come definire in altro modo il DIASTEMA, l’allontanamento volontario effettuato dal dentista dei due incisivi centrali per apparrire non più giovane, ma infantile? Occhioni grandi, viso piccolo, denti distanti: mia figlia era così a 4 anni e così sono certe bambole. Questo è il modello che attrae:  infantile, sorridente, magra. Talvolta al modello imperante possono  essere applicate delle protesi: magrissima sotto (tg 34 per dire) e con seni finti enormi. E ora anche con glutei sproporzionati; insomma una donna irreale, costruita sulle esigenze del mercato. Un mercato che produce un fatturato spaventosamente alto. La donna fa vendere, dunque iniziamo a costruire l’oggetto da vendere quando è ancora piccolo.

Allora adesso poche storie e pochi piagnistei: abbiamo avuto ciò che abbiamo voluto. O che non abbiamo avuto voglia di vedere.

Televisione, pubblicità, moda: tutti i mezzi mediatici coesi a pubblicizzare il modello di donna vicente. E cosa ci aspettavamo? E’ NORMALE che uan ragazzina voglia essere, voglia assomigliare al modello imperante.
Ancora più normale quando la scuola è inadeguata sotto questo profilo, perchè non ha formato le/i docenti all’educazione ai media.
E i genitori  si dividono in tre gruppi:
-chi non ha gli strumenti culturali per combattere la deriva mediatica ( compito comunque difficilissimo),
-chi  è  oggetto tale e quale alle figlie e  subisce il fascino dei media
– chi è colto e attento e attiva una controffensiva ( difficilissimo).

Quindi se vogliamo definire la situazione  attuale senza ipocrisia e falsi moralismi osserviamo una società malata di ca 40 milioni di individui che manda in onda, mette su giornali e riviste, riempie le affissioni, di corpi infantili resi attraenti a scopi mercantili, e che poi osserva  in gran parte eccitandosi, in parte scandalizzandosi.

In poche, intendo poche rispetto alla gravità del fenomeno, abbiamo protestato e bisogna dire che gli effetti ci sono stati: meno riprese ginocologiche in tv, meno affisioni umilianti. Ma è una gran fatica perchè i detrattori sono parecchi.

Il nemico è sempre l’ignoranza terribile e diffusa in Italia.

Detrattori non sono solo alcuni autori televisivi o alcuni pubblicitari d’accatto ( ma bisogna ricordare quelgli autori e quei pubblcitari che invece stanno cambiando e avviandosi verso la proposizione di  un’ immagine femminile a zero stereotipi e di questo li rigraziamo) ma anche un segmento del cosidetto femminismo che non capisce nulla, e bisogna proprio dirlo e me ne assumo la responsabilità.
Un  femminsimo egoista, superato e autoreferenziale che non ha alcun rispetto, ma vorrei scrivere amore, per le ragazze. Che in nome di una libertà svuotata di significato ha interrotto il ponte intergenerazionale, quello che fa sì che le adulte costruiscano un mondo migliore anche per chi verrà dopo di loro.
Donne colte  appartengono a questo segmento del femminismo, che NON COMPRENDONO la differenza tra AUTODETERMINAZIONE DEI CORPI e POTERE dei MEDIA. Donne arroccate su posizioni egoiste ed elitarie che hanno cresciuto anche un nuovo vivaio di ragazze, poche per fortuna, sorprendentemente incapaci di comprendere la differenza tra:

-IL NOSTRO CORPO REALE, e dunque io sono padrona del mio corpo e ci faccio ciò che voglio, mi vesto come voglio, scopo con chi voglio, mi trucco come voglio. tutti  DIRITTI SACROSANTI

E

– il NOSTRO CORPO  raccontato dai media.
che sono due MOLTO  cose diverse.

Bon, ciò detto la vicenda si può riassumere così:

1-questa è la società delle immagini, la realtà viene raccontata  dalle immagini e non più dalla parola

2-le ragazze sono native digitali e trascorrono molte ore tra tv pc smartphone

3-il modello che viene loro principalmente proposto è quello della giovanissima ammiccante sexy disponibile: le aziende attraverso potenti campagne marketing e pubblicitarie si rivolgono al target giovanissime  -praticamente impossibile non rimanerne affascinate.-la scuola non sta facendo quasi nulla per fornire alla ragazze/i strumenti di COMPRENSIONE delle IMMAGINI e di DECODIFICA (“se comprendo saprò anche difendermi”)

4-gli adulti, sempre più ignoranti e sempre più soggetti anch’essi al potere mediatico, hanno sviluppato un interesse morboso verso un segmento di età giovanissimo. ( pensiamo alle ragazzine dei Parioli: ciò che eccitava il cliente non era che le ragazze fossero carine, si è carina anche a 25 anni, ma che fossero “minorenni”. L’eccitazione consisteva nel  possedere un corpo giovanissimo).

-Suggerisco: pochi piagnistei e EDUCAZIONE alle  immagini. Ricordate: “Il Re è nudo?” Voi non vi immaginate quanto serva svelare alle ragazze cosa c’è dietro al mondo tv e pubblcitario. Produce miracoli.

E poi: Lasciamole vivere. Togliamo i nostri occhi morbosi e malati dai  loro corpi.
Lasciamo crescere le ragazzine liberamente.