Ieri una persona è entrata a casa mia, senza bussare ha aperto la porta ed è entrata. Voi direte:” Ma lasci la porta aperta?” Sì per le/gli amici lascio la porta aperta perchè possano entrare liberamente e sedersi con me a chiaccherare.
Alcune bussano, anche se io non l’ho richiesto. Entrano in punta di piedi, occupano un piccolo spazio, stanno quasi nascoste. Solo dopo molti giorni, talvolta settimane, mi accorgo della loro presenza: sono persone riservate. Quando credono di avere capito in che luogo si trovano e di cosa sto chiaccherando, intervengono con commenti intelligenti e puntuali.
Altri fanno capolino all’improvviso. Si siedono, prendono qualcosa da bere dal frigorifero e dicono la loro su qualsiasi tema io stia dibattendo con le altre ospiti. Su tutto hanno qualcosa da dire: si tratti di donne, di politica, del tempo persino! questi personaggi comunicano la loro opinione con fare deciso, mai eccessivo devo dire. Dicono la loro, forse non ascoltano con attenzione, ma non pare mai che cerchino lo scontro.

Talvolta, ultimamente spesso, arrivano dei tipi invadenti: non bussano e si stravaccano sul divano senza togliersi le scarpe. Ciò che  risulta fastidioso è il loro entrare a gamba tesa senza curarsi di cosa noi si stia dicendo in salotto.

Talvolta sentenziano:” Io l’ho dettto che la tv va chiusa, Io l’ho fatto da anni e sto BENISSIMO!” in questi casi se in salotto non fosse presente una delle signore entrate precedentemente in punta di piedi, io mi abbatterei molto, talvolta mi arrabbierei. Ma la tipa “in punta di piedi” ha utilizzato i mesi in cui stava in silenzio, per leggere tutto ciò che ho scritto, per vedere i video che abbiamo fatto, per riflettere sui post che abbiamo pubblicato. Lei non direbbe mai la frase pronunciata dal tipo che non si è tolto le scarpe; perchè sa che farebbe la figura della cretina: come si fa infatti a sentenziare qualcosa di cui nel mio salotto abbiamo discusso da mesi, che dico? da anni spiegando mille,che dico?  milioni di volte che l’atto del chiudere la tv è l’atto errato per eccellenza?ci ho scritto anche due libri, ma il tipo sul divano chiaramente non li ha letti. Lui sà, lui conosce la verità. Non necessita di confronto. Lui sentenzia.
E allora la signora riservata, è capace di farmi una carezza, di dire una frase messa lì al momento giusto, che risolleva l’atmosfera del salotto dopo che il tipo stravaccato l’aveva rovinata. A volte  ci vuole molta pazienza per  ripartire sempre da zero.

Poi ieri è risuccesso.
Un tipo che compare ogni tanto ha spalancato la porta. Ha osservato  beffardo noi in salotto, non ha prestato alcuna attenzione a cosa si stesse  dicendo. Poi si è diretto verso la toilette.
Da lì, a porta chiusa ha gridato nella nostra direzione: ” Le femministe rovinano la virilità degli uomini. W le donne libere. Voi ( e credo si rivolgesse a noi) siete delle bigotte!”
Il giorno prima la stessa identica scena aveva avuto per protagonista una signora beffarda.
Anche lei ci aveva guardato con disprezzo, forse addirittura maggiore, si era diretta verso il bagno e da lì aveva gridato “Femministe moraliste!  Voi! voi che distinguete tra donne brave e donne cattive! voi che temete la libertà dei corpi!”
In quel momento ero in salotto con un gruppo eterogeneo di ballerine, di danzatrici. Due di loro ci stavano mostrando il  progetto su cui  lavorano,che prevede  una scena in cui stanno  nude perchè vogliono  comunicare al pubblico attraverso i loro corpi liberati.
Una di loro, alle parole gridate dalla signora in bagno, ha aperto la bocca come volesse spiegare, come volesse ribattere” ma come moralista io ? io sto qui nuda a liberare il mio corpo..io..”
Ma la signora pacata, quella che oramai ho capito che è capace di vedere tanto e di  capire  tutto perchè sa ascoltare e si prende il tempo per riflettere,  quella che entra in punta di piedi insomma,  l’ha guardata, poi  l’ha toccata piano sulla mano come a dire ” Lascia stare. Qualsiasi cosa dirai, non verrà ascoltata. “.
Sia il tipo, che la tipa, escono poi solitamente dal bagno sbattendo la porta  senza salutare.
Alla sera, riassettando, quando tutte sono partite,  a malincuore entro nel  bagno che resta maleodorante nelle giornate in cui il beffardo e la beffarda  lo visitano.
Il coperchio del water è aperto: i resti della loro visita restano lì evidenti, quale traccia del loro passaggio, quale segno del loro spregio per la mia casa, per il mio salotto, meglio: per il mio pensiero.
E allora mi dico che è giusto, certo che è giusto pensare che  io i beffardi in casa mia, non li voglio più far entrare.