Electrolux propone agli operai  italiani uno stipendio pari a qullo percepito dai lavoratori polacchi: pena il trasferimento in Polonia dei suoi stabilimenti.
Perchè troviamo questa proposta inaccettabile?

E’ vero che agli operai svedesi nessuno si sognerebbe mai di proporre stipendi “da fame”,
ma la Svezia, così come la Germania, fanno parte di quell’ Europa da cui ci siamo irrimediabilmente allontanati, da molti punti di vista.
-Eravamo una delle 7 potenze economiche del mondo e in pochissimi anni, non lo siamo più.
-I nostri dati sulla dispersione scolastica, se consideriamo il dato del 17,6%,  sono pari a quelli rumeni, Paese dell’est come la Polonia.Se consideriamo solo i dati di certe zone del sud al 25%, dobbiamo confrontarli con Paesi definiti da noi del terzo mondo.
-I dati sull’analfabetismo funzionale sono i più alti d’Europa se consideriamo i Paesi limitroficome Francia e Germania  e dobbiamo perciò confrontarli con la Turchia, Paese che fino a qualche anno fa era in una situazione infinitamente più arretrata della nostra.
-Scende il numero dei laureati.
_il 71esimo posto del gender gap è simile in Europa solo alla Romania.
-E da ultimo, il dato qui riportato in tabella, ci ricorda che i nostri ragazzi/e stanno a casa con i genitori fino a che sono quasi anziani. Come in alcuni Paesi dell’est.
Ci comportiamo come quei nobili decaduti che ancora si aspettano che la servitù li assista per  ogni incombenza, mentre  non dispongono  neppure più del denaro per fare la spesa.
Gli svedesi ci trattano ormai come da tempo  veniamo  considerati in Europa: un Paese che conta poco.
“State of theWorld” pubblicazione dell’Economist che prevede l’andamento dei Paesi per un anno, ci dedica una scarna colonnina, anzichè la pagina che riserva ” a chi conta”.
Non dico sia giusto, non emetto giudizi.
Dico che non abbiamo avuto statisti in grado di comprendere come cultura, istruzione, economia siano profondamente legati. La Germania è una potenza economica che  dedica una parte sostanziosa del suo budget all’istruzione e alla formazione dei giovani.
Noi abbiamo avuto dei pigmei della politica, dei tecnici di basso profilo, ora ne subiamo le conseguenze.