LUI 60, LEI 11. Per la Cassazione è amore. Per me è un grande dolore e la dimostrazione di dove siamo con il riconoscimento dei diritti delle bambine.
Ieri la lettrice MArina mi ha segnalata una notizia su cui ho voluto riflettere prima di parlarne.
Lui 60 anni dipendente pubblico dei servizi sociali calabresi, lei una bambina di 11 anni che viene affidata alle cure dell’uomo.
Vengono trovati in una villetta sul mare, a letto e oltre non ho voglia di raccontare.
L’uomo condannato, oggi viene riabilitato perchè la Cassazione ritiene ci fosse “Amore” tra i due.
AMORE perchè la piccola gli scriveva messaggi d’amore e gli chiedeva” ma tu mi ami’?”
Io, scusatemi, stamane non ho voglia di fare la professoressa e di analizzare con freddezza il caso. Ho il cuore, più che la testa, coinvolto in questa storia.
Avete bambine di 11 anni per casa? ne avete consciute?
E allora sapete che a 11 anni, anche se hanno un piccolissimo accenno di seni o si atteggiano a grandi, le bambine a 11 anni sono BAMBINE. Piccole. Sono appena uscite dalla scuola elementare.
Sono delle creature innocenti e aperte al mondo, come è giusto che sia.
Il caso ha voluto, ma sarà un caso, che mentre leggevo di questo caso calabrese, stessi guardando il film in dvd STELLA ed Sacher. Lo trovate in libreria e vi prego di guardarlo.
Racconta la storia di Stella una piccola di 11 anni che si confronta con una vita dura, forse come quella della piccola calabrese. Nessun voyeurismo nel film, solo una consapevoelzza magistrale nel tratteggiare come siano le BAMBINE di 11 anni.
Io ci credo che la piccola calabrese amasse il signore di 60 anni. Perchè no? Posso immaginare come ci si aggrappi a un uomo adulto che si occupa di te, quando la famiglia alle spalle, per ragioni diverse, latita.
AMORE nel senso più bello: ti amo perchè mi vuoi bene, avrà pensato la piccola che chiedeva rassicurazioni a questo signore che si prendeva cura di lei.
E se amo dunque mi fido. E se lui che amo mi dice che lo devo toccare, io lo farò. E se lui che amo mi dice di fare delle cose, io le farò.
Perchè no? di lui MI FIDO.
Ora io vi prego di considerare questa vicenda con tutto l’amore possibile per questa bambina. Non serve gridare al mostro. Serve spiegare a questa Italia allo sbando, a questi giudici di un PAese smarrito e feroce verso gli innocenti, COSA SIGNIFICHI essere BAMBINE e BAMBINI.
Aiutatemi a trovare il modo per arrivare al cuore e alle cosceinze di uomini che non possiamo più chiamare “padri” perchè un Padre della sua bambina e dei suoi bambini tutti, sa prendersi cura. Sa proteggerli e ne conosce e riconosce la delicatezza dell’anima.
Aituatemi a trovare modi di comunicazione che arrivino agli UOMINI che prendono decisioni sul futuro dei piccoli e delle piccole. Cosa dobbiamo fare? un documentario? un appello? un video?
Siete consapevoli di cosa sta accadendo?
Centinaia di ore di tv, nelle scorse settimane, dove nei salotti discutevano delle matrone e dei canuti signori, delle resposnabilità di 14 e 15 enni nel “concedere i loro corpi”, mi riferisco al caso parioli. Nessun rifelrimento alle colpe degli adulti.
Una cattiveria feroce si riversa sulle bambine: lo vedete?
Modelle di 12 anni, soubrette appena maggiorenni col compito di attizzare vecchi corrotti, pubblicità che sfruttano ogni singolo pezzo di carne di corpicini in sviluppo.
Il mercato in affanno che dilania le giovanissime, target ambito.
E uomini impauriti che abdicano al loro ruolo di Padri, per fingere di essere eterni adolescenti.
DALLA PARTE delle BAMBINE.
Vi prego di ergervi ancora e ancora a tutela dei diritti delle BAMBINE. Tiriamo fuori il coraggio, rinunciamo al bisogno di approvazione. Rispettiamo il PATTO INTERGENERAZIONALE.
Dalla parte delle bambine.

(la foto è d’archivio)