Prendi una sera qualsiasi in Australia, qui nel Queensland sono le h 20 di lunedì. Sulla prima rete di uno dei canali nazionali ABC1 c’è un dibattito politico,il 7 settembre ci sono le elezioni.
Su SBS 1, altro canale nazionale, va in onda “Test your Brain, Pay Attention”un programma intrigante su come si possa confondere la ns mente attraverso dei trucchi.
Su altri canali, Masterchef, il Grande Fratello, come da noi. Ma sulle reti nazionali l’ obbiettivo è chiaramente quello di intrattenere informare ed educare. Come per la BBC.
In questo momento una signora di mezza età sta leggendo le previsioni del tempo.
Nella homepage di ABC si trova un sito di analisi dei Media molto interessante.

Quando presentiamo la nostra analisi dei media italiani, ciò che sconvolge letteralmente le platee di studenti /esse sono le immagini a cui noi non facciamo più caso, delle ragazze raffigurate come deficienti: come la soubrette durante la trasmisisone Trasformat vestita come una bambolina con i seni tg 7a strizzati in un abitino cinque taglie piu piccolo,che lancia gridolini cone una neonata.
Gli australiani non sono un popolo di intellettuali. L’Australia è uno dei pochi Paesi dove noi italiani godiamo ancora di una certa credibilità legata alla nostra cultura passata. Di noi immaginano che siamo un Paese composto da persone colte, ancora oggi.
Attraverso la programmazione televisiva, che non è fantastica ma dignitosa sì, i canali nazionali australiani innalzano il livello di informazione dei cittadini.
Come abbiamo più volte ripetuto, se qualcosa che funziona e che ci piace esiste da un’ altra parte del mondo, possiamo averlo anche noi.
La televisione può essere un potente strumento di emancipazione in un Paese che presenta, come l’ Italia, una altissima percentuale di analfabetismo di ritorno. Mi pare questo un obbiettivo su cui iniziare a lavorare da subito.