Quiz del Lunedì: Come mai i Giornali non ne Parlano?

Perché la pornografia in questo paese ha un giro d’affari (e malaffari) attorno al miliardo di euro – gli ultimi dati raccolti sul fatturato, credo siano di Eurispes 2004.
Possiamo dire che la pornografia è un altro sistema di potere che molti giornali non vorrebbero mettersi contro?

E poi di ritorno c’è la questione morale. Quando si parla di pornografia (specie qui, in Italia) i loro fan/seguaci/addicted alzano forte la loro voce per tacciare di moralismo chi prova solo a menzionare negativamente la parola pornografia. Figuriamoci chi la critica o tenta di accusarla di sessismo, muchismo, meccanicismo etc. etc.

La conclusione resta sempre quella autoreferenzialista: “la pornografia è sempre esistita e sempre esisterà”. Solo che qualche millennio fa non vi si speculava su. Particolare non irrilevante.
Perché oggi la pornografia è merce offrendo merci. Vende e svende pezzi di corpo.

Non so quindi se possa esistere una pornografia “sana” – non p l’esempio riportato da Roberta Gisotti – o pseudo educativa. Ad oggi mi pare inassimilabile questo pensiero.

Provate a chiederlo a M. Marzano l’effetto che fa parlare di pornografia. Quando pubblicò non molti anni fa in Francia (dove questi argomenti sn fortemente meno tabuizzati che da noi in Italia, e dove si è molto sensibili a certi temi sociali) il testo: “LA FINE DEL DESIDERIO. RIFLESSIONI SULLA PORNOGRAFIA” cosa gli si scatenò contro proprio oltralpe. Critiche da destra e manca.

Poi se sono le donne a votarsi contro la pornografia. Sia mai!
Sapete, noi puritane……….

O.o’

veramente qua si parla di materiale pedofilo. La pornografia può essere criticata in mille modi e analizzata da mille ottiche diverse, ma qua non c’entra. La pedo-pornografia è un’altra cosa (orrenda)

@paolo 1984
Scusami Paolo sei davvero così sicuro che si possa separare la riflessione come suggerisci?, ovvero che la pedo-pronografia sia Altro e dalla medesima pornografia? Cioè le due non hanno elementi in comune?
Come posso esimermi dal dare una valutazione sulla pedo-pornografia senza occuparmi di cosa sia oggi, in Italia, la pornografia?

Il separatismo non credo aiuti in questa spunto d’analisi offerto. Se la pedo-pornografia registra qualcosa di molto negativo e preoccupante… bisognerà pur interpellarsi (parallelamente) sulla pornografia tout court. Senza ostracismi o demonizzazioni. Per me le due cose confluiscono.

Credo che per un quotidiano trattare quella notizia sia molto complicato – e molto rischioso – per una serie di motivi.
1) Ci sarebbe da spiegare tecnicamente cos’è il “deep web”, perché esiste e perché è “ammesso” che esista. Argomento difficile e spinoso.
2) C’è da toccare la questione della privacy legata ad alcuni titpi di reasto – altro argomento complicatissimo in Italia, soprattutto perché porta inevitabilmente alle questioni garantiste. Qui ci si è trovato in mezzo un presidente del consiglio, non dimentichiamocelo.
3) Se, come sarebbe corretto, si divide l’argomento pedopornografia dall’argomento pornografia, condannare la prima significa quasi automaticamente assolvere l’altra. Allora la testata si troverebbe nella scomoda posizione di “giustificare” uno degli argomenti più tabù per la cultura di massa italiana. Senza contare che è anche uno degli hobbies più praticati nei luoghi di lavoro da quando esiste il web. Come gestire questo paradosso? Come non rischiare di perdere lettori?
Naa, nessuna testata giornalistica italiana è attrezzata culturalmente e professionalmetne per affrontare questa questione. Quindi, il silenzio del grande giornale mi pare inevitabile – a parte, appunto, il lavoro di singoli giornalisti.

Ovviamente perché c’era “troppo” da dire sulle Primarie e altre beghe politiche, che per il risalto consolidato nel flusso televisivo sono ormai parte della “autoreferenzialità” del mezzo stesso… Infatti credo che prevalgano, in quanto a tempi di trattazione, persino su altri guai più scottanti per i cittadini come la vicenda dell’Ilva. Diversamente dalla pedofilia, purtroppo.

Sulle connessioni esistenti tra pornografia e pedopornografia la penso come Fiammetta. Trovo sia molto semplicistico vedere le due cose come assolutamente scisse, in quanto anche dietro alla pornografia di adulti o adolescenti che circola in internet, a volte si nasconde la tratta di esseri umani per lo sfruttamento sessuale. Lydia Cacho ha testimoniato che nelle reti da lei scoperte indagando sulla pedopornografia, trovava accanto a bambine donne adulte. Insomma, dal lato di chi fa soldi e detiene il business capita che le due cose siano intrecciate. Inoltre, anche sul lato della fruizione ci sarebbe molto da dire. Chi pensa che chi cerchi quel tipo di materiale con bambine/i e teenager, alimentando il mercato, sia solo il classico pedofilo è fuori strada. ECPAT, anche per quanto riguarda il turismo sessuale con bimbi e minori, ha rilevato come solo una percentuale irrisoria dei clienti siano veri e propri pedofili.