Monthly archive Ottobre 2012
Videointervista de IlFattoQuotidiano a Lorella Zanardo

Videointervista de IlFattoQuotidiano a Lorella Zanardo

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Lorella Zanardo ospite su Rai 3

Lorella Zanardo ospite su Rai 3

Alle 12.45 del 10 ottobre nel programma di Corradi Augias “Storie Diario Italiano”, su Rai 3.…

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Il Cambiamento è già Avvenuto

Il Cambiamento è già Avvenuto

1000 donne a Paestum e pochissimo rilievo mediatico dicono in molte. Sarà che i giornali boicottano le donne quando le donne non sono espressione di partiti? si sono chieste in molte. Sarà che a Paestum c’erano le temute femministe, figure obsolete per i media nostrani?

Questo passato è stato un week end ricchissimo: Paestum, il Convegno Nazionale delle Teologhe a Roma, un altro sulla Toponomastica, e mille altri ancora. La settimana prima il Feminist Blog Camp a Livorno.

Ma c’è stata anche una conferenza di livello internazionale a Roma che ha portato nella capitale 1000 donne provenienti da più di 40 Paesi del mondo. Decision makers, Politiche, economiste: si trattava della Winconference, organizzazione mondiale che raduna annualmente donne con incarichi prestigiosi per discutere del rapporto lavoro/vita privata ma non solo. Non si è visto nulla o quasi sui giornali. E pensate che questo sì poteva essere una chicca per un quotidiano, con grandi nomi lì a disposizione. Herald Tribune presente, ma i nostri assenti.

E dunque? Il mio amico Daniel Tarozzi, direttore de Ilcambiamento.it sostiene che i quotidiani guardano al vecchio, al consueto e che se noi donne sosteniamo di rappresentare il nuovo, è difficile che i giornali ci ritengano tema importante da trattare.

Credo sia così. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale, ma non tutti e nemmeno tutte se ne stanno accorgendo.

E alcune di noi  sanno  di rappresentare il Nuovo ma al contempo vorrebbero  l’approvazione dai “vecchi” tutori del potere. La libertà si impara, non si nasce

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Radical Chic!

Radical Chic!

Carolina de Assis brasiliana che ci scriveva da Rio, è arrivata a Bologna per studiare. Le abbiamo chiesto di continuare a colalborare con noi 🙂 Ci racconta del Festival di Internazionale di Ferrara. Ringraziamo Carolina, ilsuo report è qui sotto. Io approffitto per dire  da sempre il festival di Internazionale mi ricorda il nostro provincialismo insostenibile. Ieri c’era Laurie Penny 26enne voce del femminismo britannico. Perchè straniera viene invitata ascoltata e rispettata da soggetti italiani che non degnerebbero di uno sguardo una di voi che leggete.  Schiere di giornalisti italiani radical chic tempo fa prendevano appunti ascoltando Natasha Walters femminista convinta,  che, se fosse stata loro connazionale, avrebbero liquidato con un sorrisino nel migliore dei casi o, nel peggiore dandole della sfigata, no meglio della MORALISTA! E c’era pure Beatriz Preciado! CHe vedete nella foto esperta di tematiche queer, riverita in francia e spagna per la sua testa nonostante il look. E ve lo immaginate se una di noi domani si presentasse in un talk show della sinistra figa con il baffetto della meravigliosa  Beatriz?  Guardate,quasi quasi lo faccio 🙂 “Ma come mai donne così in gamba come  ne incontro parecchie qui non hanno la visibilità che si meritano”? mi chiedeva un notissimo corrispondente inglese due settimane fa durante un convegno internazionale. Già,come mai? Ma ancor più: come mai moltissime donne non si emancipano da questi nostranissimi intellettuali miserelli  e li mandano a quel paese?

Profumo di caffè e cornetto al cioccolato. Ero ancora all’aeroporto, e quel dolce aroma già …

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Mamma non Voglio Morire

Mamma non Voglio Morire

 

 

La bambina ha11 anni frequenta la prima media. In Italia. Al Nord. In una grande città. Torna a casa da scuola. Pare agitata, non mangia. I genitori le fanno qualche domanda. Lei è vaga. Alla sera prima di andare a letto la bambina va dalla madre e le da un foglietto colorato: “Mamma sbrigati a portarmi qui, non voglio morire”. Il foglietto è l’infoRMativa della ASL di Milano alle bambine nate nel 2000 per sensibilizzarle sui pericoli se contraggono il papilloma virus. .http://www.asl.milano.it/ITA/Default.aspx?SEZ=10&PAG=88&NOT=4779

Anche in questo caso usiamo NUOVI OCCHI  per i MEDIA,  non subiamo l’informazione ma INTERROGHIAMOCI.

Analizziamo con cura:

Il primo paragrafo quellod’apertura, è questo:

1.Cos’è il tumore del collo dell’utero? E’ un tumore maligno che colpisce la parte terminale dell’utero chiamata collo o cervice; in Italia circa 3.500 donne ogni anno si ammalano e 1.000 muoiono.

Nessuna prefazione, nessuno linguaggio adeguato per bambine di 11 anni. In Regione Lombardia le bambine e i bambini non seguono corsi di educazione alla sessualità.  potrebbe essere LA PRIMA VOLTA che sentono parlare di questi temi. Quindi a 11 anni apprendono che il sesso è collegato alla possibilità di ammalarsi e morire. Fino a questo momento la ASL non ha mai stabilito alcuna relazione con queste bambine.

2. Esiste una causa per questo tumore? L’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV) è la causa del tumore. Dei molti tipi di HPV che possono infettare l’apparato genitale, due, il 16 e il 18 sono responsabili di oltre il 70% dei

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E' Nato nuoviocchiperimedia.it !

E’ Nato nuoviocchiperimedia.it !

I cittadini/e di un Paese civilizzato non sono il risultato del caso bensì di un processo educativo: questa è la consapevolezza da cui parte tutto il nostro lavoro, che ha fatto anche nascere SENZA CHIEDERE IL PERMESSO il libro uscito da pochi giorni. In un Paese dominato dai media come il nostro è importante agire su due fronti: -chiedere una TV migliore: ricordiamoci che la TV non è un TOTEM  immutabile, siamo noi cittadini a determinarla -dotarci degli strumenti adeguati per decodificare le immagini televisive.

Da qui è nato il progetto NUOVI OCCHI per i MEDIA attivo già in molte scuole e in modo capillare in TOSCANA e da questo mese in TRENTINO. Il nuovo libro SENZA CHIEDERE il PERMESSO contiene delle ESERCITAZIONI DI MEDIA EDUCATION: acquistarlo signifiica sostenere il nostro lavoro ma ancor di più avere a portata di mano uno STRUMENTO di CITTADINANZA ATTIVA. Dunque non un manuale per addetti ai lavori, ma un modo concreto per comprendere i messaggi e non subirli. Leggetelo con i vostri figli, datelo ai nonni e aiutateli a comprenderlo così che possano accompagnare la visione della tv con i/le nipoti, diffondetelo.

Oggi qui vi presentiamo il SITO: è un luogo dove potere trovare un kit iniziale, serio e veloce per inziare a comprendere cos’è l’educazione ai media. Lo aggiorneremo costantemente di contributi nuovi. GRAZIE a CESARE CANTU’ che lo ha fatto nascere con dedizione appassionata e grazie ai nostri collaboratori/trici indispensabili: Laura Albano, Emanuela Chiarini, Roberta Gisotti, Daniel Tarozzi, Deborah Bandini, …

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La Restituzione

La Restituzione

Come scrive Francesco Stoppa, psicanalista, classe 1955, la restituzione non è un cerchio che si chiude: “La mia generazione non ha mancato di far sentire la consistenza del proprio desiderio, il legittimo orgoglio per quella che è stata la propria storia, dando però per certo che chi sarebbe venuto dopo non avrebbe mai potuto eguagliarla. Si è rivelata a tal punto vittima di tale fascinazione narcisistica, che il senso vero dell’esistenza umana – il mistero di ciò che ci fa uomini – non sta nell’autoreferenzialità della propria esperienza, ma risiede in quei singoli, spesso quotidiani e ordinari atti con i quali si consegna il mondo a qualcun altro. Ed è forse sul piano della trasmissione, a causa in particolare dell’incapacità dei genitori di oggi di concepire e accettare la propria funzione di tramite […], che si è spezzato o perlomeno allentato l’anello di congiunzione con la generazione successiva e, di conseguenza, tra quest’ultima e la propria storia. Forse la gratitudine che gli adulti lamentano di non percepire da parte dei giovani ha qui la sua radice. Si può restituire ciò che non si è ricevuto o che è stato trasmesso in forma ambigua, svogliata, saccente? La questione è cruciale, anche perché la restituzione non è un’operazione che chiude il cerchio tra due contraenti, nella fattispecie tra due generazioni, ma guarda avanti, a chi dovrà venire; il proprio debito simbolico (l’aver ricevuto un nome e una storia, e potersi nutrire di un sentimento della vita) lo si salda infatti nel passaggio

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