Attivare degli agenti di cambiamento che a partire da sé si facciano ponti tra le generazioni e i generi,lavorando per la coesione sociale, utilizzando la memoria collettiva e i social media.

Si conclude domani a Livorno il percorso iniziato a Roma il 25 novembre dello scorso anno e che ha avuto come obbiettivo la formazione di numerosi agenti di cambiamento, persone cioè donne e uomini  in grado grado di essere PONTE tra i GENERI e le GENERAZIONI per cementare la COESIONE SOCIALE.
Un lavoro importante questo di cui sono e siamo orgogliose/i. Questo attuale è un momento di grande tensione sociale e molto bisognerebbe mettere in atto per evitare che le tensioni esplodano. Mi ha colpito quanto ha detto il corrispondente della maggiore rete TV tedesca durante un dibattito: “Anche noi in Germania abbiamo problemi, la differenza con l’Italia è che noi lavoriamo sulla coesione sociale”.

Che significa scuole, che significa relazioni tra donne e uomini che vanno elaborate, che vuol dire mettere in relazione le generazioni prima che sia tardi.
Ci siamo avvalse/i di una consistente base sociologica e culturale frutto di molti mesi di lavoro per attivare diversi laboratori territoriale tra Toscana, Lazio e Campania. Per questi incontri sono poi stati selezionati  circa 30/40 persone di entrambi i sessi e di gruppi generazionali diversi.
Partendo da una base di analisi del Paese condivisa, l’ipotesi formulata è stata che mettendo a confronto persone eterogenee in uno spazio reale e fornendo stimoli verbali e visivi di discussione, si potessero acquisire da parte loro strumenti che in futuro li avrebbero resi PONTE tra GENERE e GENERAZIONI.
L’intersezione tra strumenti sociologici indispensabili e l’ampissima library mediatica di cui ormai disponiamo su questi temi, ci ha poi permesso di coinvolgere i partecipanti e di tenere alto il livello di attenzione sugli argomenti in campo.
L’obbiettivo che ci contraddistingue e che ormai condividete con noi è di uscire dalla docenza tradizionale centrata sulla trasmissione di un sapere attraverso la comunicazione verbale, metodo che ormai ha fatto il suo tempo, e invece di interagire costantemente con il pubblico invitandolo a prendere parte, ad intervenire, a proporre in modo da rendersi attivo, reale AGENTE di CAMBIAMENTO in futuro. Insomma quello che si fa nelle Università anglosassoni dove gli studenti sono chiamati ad una partecipazione attiva.
Il metodo è ormai consolidato nelle scuole: sapete che ad oggi sono migliaia gli studenti che stanno partecipando a NUOVI OCCHI PER LA TV e che sono in grado di comprendere eleggere in profondità le immagini mediatiche per non farsene sopraffare.
Ai  diversi gruppi generazionali sono state poi  proposte immagini e filmati appartenenti al loro periodo  di  formazione (assumendo l’età tra i 10 e i 20 anni) per mettere a confronto, sapendo quanto peso hanno le immagini, cosa guardavano mentre crescevano e come questo li ha influenzati.
Dice lo psicanalista Francesco Stoppa nel suo libro La Restituzione: “Il mistero di ciò che ci fa uomini e donne non sta nell’autoreferenzialità della propria esperienza, ma risiede in quei singoli, spesso quotidiani e ordinari atti con i quali si consegna il mondo a qualcun altro”.
Ogni laboratorio ci ha poi coinvolto in una esercitazione di videonarrazione autobiografica dove i partecipanti, in un clima di grande rispetto e attenzione, “donavano” un loro ricordo significativo a chi era presente e apparteneva ad una altra generazione.

Il 25 maggio dunque l’evento pubblico di Livorno racconterà il percorso che speriamo si allarghi a molte altre Regioni.

L’Ufficio della Coesione Sociale della Presidenza della Repubblica ha espresso apprezzamento ed interesse  per questo progetto che abbiamo presentato in Quirinale. Di questo siamo felici.

Grazie a Unicoop Tirreno che ha reso possible questo progetto attraverso una attenta e partecipe condivisione di tutti gli step e tramite il coinvolgimento dei partecipanti. Se molte organizzazioni e aziende restituissero al territorio fomrazione e cultura, ritengo sarebbe unmodo efficace per incentivare la coesione sociale.

Una conferma di quanto crediamo fortemente: il web per informare, gli incontri sul terriotrio per cambiare il mondo