Ogni tanto sapere che anche i rappresentanti dei Paesi più dignitosi possono uitlizzare stereotipi di basissimo profilo come accade da noi, un po’ ci solleva: non siamo noi i peggiori in Europa dunque!

Ho letto l’articolo incriminato su Der Spiegel dell’editorialista Fleishhauer,quello che demolisce l’Italia, i toni sono dei piu’ meschini:“Hand aufs Herz: Hat es irgendjemanden überrascht, dass der Unglückskapitän der “Costa Concordia” Italiener ist?”, che suona pressapoco così: “Mano sul cuore: qualcuno si è sorpreso che il capitano di sventura della Costa sia italiano?” e continua con gli italiani sulle spiagge, dei veri cafoni ecc ecc.
Leggi qui l’articolo.

Ho vissuto in Germania ed è un Paese dove stavo benissimo: l’ordine mi si confà e stavo a mio agio nel Paese del mio amato Thomas Mann. Facevo il viaggio Milano-Monaco in terza classe con i nostri emigranti con la valigia di cartone e dentro il formaggio. Noi in Germania eravamo “spaghetti” e banalità di vario genere. E anche per me che studiavo all’Università non era facile. Fu pochi anni dopo la copertina dello Spiegel che mostrava una pistola su un piatto di spaghetti. Stereotipi. Io intanto vedevo e frequentavo altro, gente tedesca che non stava ingabbiata.
Spesso notavo come molte cose funzionassero meglio che da noi, molto meglio. Mai ho smesso però di notare come la nostra proverbiale ed efficace creatività fosse lampante in terra straniera: intendo una capacità di trovare soluzioni non scontate, di usare il pensiero laterale. Lo sapete che moltissimi managers di altissimo profilo che dirigono gruppi stranieri, sono italianissimi?

Alcune cose non le apprezzavo e l’ho già raccontato: se qualcuno in Germania vede il tuo cane che fa la cacca ai giardinetti dove non potrebbe, chiama la polizia. Io molto più pragmaticamente faccio notare al proprietario del cane che non si fa. Mi pare una soluzione anche più veloce. Non è poca casa: denota una modalità di pensiero che molto si affida all’ordine imposto dall’alto, con alcuni pro e anche molti contro che ben conosciamo. E infatti il nostrano Giornale è uscito con un editoriale pesantissimo “Noi Schettino, voi AuscHwitz”. Orribile. Leggi qui.
Stop.

Gli stereotipi sono una brutta bestia, qui lavoriamo per abbatterli. Noi ci sforziamo di farlo e chiediamo anche agli altri di lavorarci. Noi italiani abbiamo una qualità che è giusto ricordare: sappiamo fare autocritica, anche troppo talvolta. Ci lamentiamo spesso di noi stessi e del nostro Paese anche quando andiamo all’estero. Magari gli altri potrebbero imparare da noi ad aesercitarne almeno un po’ di autocritica.
Domani vedrò come racconterà questa vicenda il settimanale tedesco più auterovole, quello che tutta l’Europa invidia: DIE ZEIT.
Diretto da Giovanni Di Lorenzo.  😉