COMUNICATO STAMPA

I viaggi di Luigi Luca Cavalli Sforza: lo scienziato curioso, come si definisce lui stesso, compie 90 anni il 25 gennaio. Una giornata di studi e una grande mostra celebrano il grande genetista, che ha contribuito con i suoi studi alle scoperte più significative del secolo nel campo della genetica, dell’antropologia e della storia dell’uomo.

C’è qualcuno che è in viaggio con una speciale intenzione: per imparare da coloro che sanno. Ognuno ha la sua risposta, e quella di Luca, mio padre, è senz’altro la curiosità
Francesco Cavalli Sforza

Milano. Mercoledì 25 gennaio si celebrerà un compleanno importante: quello di uno dei più grandi scienziati italiani, Luigi Luca Cavalli Sforza, genetista di fama mondiale, Professore Emerito dell’Università di Stanford, precursore degli studi più avanzati in campo antropologico e linguistico, membro dell’Accademia dei Lincei e della Pontificia Accademia delle Scienze, nonché viaggiatore curioso e instancabile Suchender.

Il 25 gennaio Luca Cavalli Sforza compirà 90 anni: e per festeggiare uno scienziato che ha contribuito alla reputazione scientifica dell’Italia con onore, il Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, Moda, Design, insieme al Polo Musei Scientifici e al Museo di Storia Naturale di Milano, con il contributo di Fondazione Edoardo Garrone e di Fondazione Bracco, ha organizzato una giornata di studi e una mostra che raccontano il grande scienziato e il futuro della scienza in Italia.
Mercoledì 25 gennaio, presso il Museo Civico di Storia Naturale alle 14,30, Giovanni Bignami, Massimiano Bucchi, Giulio Giorello e Camille Pisani, moderati da Vittorio Bo, dialogheranno sul tema Disseminare la scienza per disseminare il futuro; alle 17,00 gli allievi e i collaboratori di Luca Cavalli Sforza, sparsi in tutto il mondo, si collegheranno via Skype per un tributo al loro maestro e porgere gli auguri. Alle 18,30 Stefano Boeri, Francesco Cavalli Sforza e Alberto Piazza inaugureranno la mostra I viaggi di Luca Cavalli Sforza. Ancora una volta ero io il curioso presso il Museo Civico di Storia Naturale (Corso Venezia 55).
La mostra restituisce al visitatore la complessità della vita e del lavoro di Luca, attraverso le fotografie che lui stesso ha scattato nel corso delle spedizioni scientifiche e le parole che, assieme al figlio Francesco, ha scritto, in una sorta di resoconto di viaggio. Un diario fatto di appunti, immagini e intuizioni che ci permette di capire qualcosa di più di come funzioni la scienza.

LA MOSTRA

I viaggi di Luca Cavalli Sforza – Ancora una volta ero io il curioso
Milano, Museo Civico di Storia Naturale
25 gennaio 2012 – 1 aprile 2012

“Talora bisogna aprirsi la strada con il machete e ci vogliono ore di cammino per coprire qualche chilometro. Può bastare una distanza di pochi metri per non vedere più i propri compagni che scompaiono inghiottiti dalla vegetazione.”

Con queste parole Luigi Luca Cavalli Sforza descrive una delle spedizioni in giro per il mondo alla ricerca di campioni da analizzare e popoli da incontrare. Nei suoi racconti i risultati ottenuti negli oltre sessant’anni di carriera scientifica si fondono con la descrizione delle strade percorse e delle persone incontrate, dando vita a un nuovo modo di fare ricerca in campo genetico.
Luca, come preferisce essere chiamato, ha avuto una vita straordinaria: ha lavorato con premi Nobel, si è circondato di collaboratori eccellenti, ha pubblicato sulle principali riviste scientifiche internazionali ed è ufficialmente riconosciuto come uno dei più importanti genetisti viventi. Ma quello che lo ha reso davvero unico è la passione per il viaggio. A un certo punto, nel pieno della carriera scientifica, ha capito che se voleva davvero descrivere la storia dell’umanità doveva riporre il camice stirato in un cassetto del laboratorio, indossare stivali e pantaloni comodi e mettersi alla guida di un fuoristrada per raggiungere quei popoli in Africa che vivevano come i nostri antenati di 10.000 anni fa.
Fare ricerca nella foresta non è facile: bisogna scendere a compromessi, adattarsi alle esigenze di chi si ha di fronte, mettere in conto imprevisti e insuccessi e collaborare con chi, come gli antropologi, ha molta più esperienza in quel campo. È una lezione di umiltà, la foresta.
Così, l’interesse per i geni e la statistica è stato presto affiancato da quello per le lingue, per la cultura, per l’archeologia e pian piano i confini si sono fusi assieme dando vita a un metodo nuovo.
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Mostra a cura di
Beatrice Mautino

Con la collaborazione di
Francesco Cavalli Sforza

Progetto allestimento e grafica
Stefano Grande

Realizzazione allestimento
Legnostudio

Stampa
Tape Adhesive

Impianti illuminazione e audiovisivi
TEMA Services con Fabio Vignaroli

Crediti
Collezione privata di Luigi Luca Cavalli Sforza
Olivetti Elea 6001 Archivio Storico Olivetti
Luca2012 Marina Alessi

Testi
Chi siamo, con Francesco Cavalli Sforza, Mondadori, Milano 1993
Geni, popoli e lingue, Adelphi, Milano 1996
Storia e geografia dei geni umani, Adelphi, Milano 2000
Perché la scienza, con Francesco Cavalli Sforza, Mondadori, Milano 2005
La Cultura italiana, UTET, Torino 2010
L’evoluzione della cultura, Codice edizioni, Torino 2010
Homo sapiens, Codice edizioni, Torino 2011
Ancora una volta ero io il curioso, Codice edizioni, Torino 2011

Traduzioni
Mattia Garofalo

Promossa da
Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, Moda e Design
Polo Musei Scientifici
Museo di Storia Naturale di Milano

Con il contributo di
Fondazione Edoardo Garrone
Fondazione Bracco

Organizzata da
Codice. Idee per la cultura