Riceviamo e condividiamo con voi:

….. Le parole di Lorella Zanardo, il suo documentario, mi hanno profondamente colpito perchè sono una ragazza giovane e credo che, come me, quello che le ragazze giovani desiderano di più sia trovare il proprio posto, il proprio ruolo, essere apprezzate…La televisione fornisce un “ruolo”, quello della ragazza- barbie, oggetto di desiderio per gli uomini. E così fornisce un modo, forse il più immediato, per avere l’illusione di essere qualcosa. Questo modello irrangiugibile di corpi innaturali,però, è devastante e porta a grandi sofferenze, dolori da cui in alcuni casi si ha la fortuna di guarire, ma che lasciano cicatrici e paure che non scompaiono mai del tutto: il mondo di anoressia, bulimia, di tutti i disordini alimentari. Avevo nove anni quando mi sono ammalata di anoressia. Ricordo sensazioni confuse di quel periodo, ma una cosa la ricordo bene. L’obiettivo scritto sulle pagine del mio diario con tutta l’ingenuità di una bambina: diventare “come le soubrette della tv” nella convinzione che così si dovesse essere per essere apprezzate e avere un ruolo. Poi,un giorno, una frase di mia nonna mi ha dato lo stimolo per uscire, con molta fatica, dal tunnel. Mi disse che se avessi continuato in quel modo non avrei mai potuto vivere la gioia più grande che una donna può avere: avere figli e vederli,un domani, tutti riuniti con le loro famiglie. Verissimo, parole che davvero mi hanno dato la scossa e mi hanno messo davanti all’errore che stavo facendo. Parole che, però, avevano alle spalle l’idea che nella vita ci dovessero necessariamente essere tappe prestabilite: il matrimonio, i figli entro certe scadenze e con un certo ordine. Parole che mi hanno dato problemi di altro tipo, dopo; ora che la mia vita si sta sviluppando in modo diverso rispetto a quel modello, ora che sto cercando di trovare il mio passo, il mio ordine. Penso che le ragazze giovani abbiano bisogno di modelli forti, di donne che dimostrino che il ruolo di una donna non deve essere in funzione del “Come ti mi vuoi” di qualcuno: la società, la televisione, qualunque qualcuno. Donne che spronino a cercare di costruirsi nella propria vita il proprio ruolo secondo la propria natura e perseguendo i propri desideri. Donne che dimostrino che essere se stesse è possibile. Con coraggio, senza paura.”
Elisa