Monthly archive Ottobre 2010

Femminismo

Come dissi una volta, non serve avere scritto Il Corpo delle Donne, girato un doc che ha dato avvio a un sano dibattito nel Paese. Basta che sbagli il tacco delle scarpe e ZAC! Sei una seduttrice che neanche al grande fratello se ne vedono di così maliarde. E’ difficile fare un blog educativo, che porti avanti un discorso nel tempo. Se scrivo il post Perché non sono stata femminista una ragione c‘è. Che è piu chiara se si trova il tempo di leggere tutto quello che ho scritto sinora sul tema. Magari una ragione c’è. Perché un po’ di fiducia a noi de Il Corpo delle Donne la dovreste dare, con tutto quello che stiamo facendo. Ma visto che così non è, visto che noi donne dobbiamo imparare a lavorare insieme e a non disperderci in critiche sterili, trovate qui di seguito uno, e sotto in home page altri, dei post scritti PRO FEMMINISMO. Erano a vostra disposizione nel blog. Mi scuso con tutte / tutti gli innumerevoli che ci seguono con attenzione  e affetto e sono costretti a rileggere cose vecchie. Buona lettura.

IL RISPETTO (4/12/2009)

Ero ieri alla presentazione del libro di Monica Lanfranco dal titolo “Letteralmente Femminista”. Monica è una ”femminista storica”, nel senso che da 30 anni si occupa di donne: www.mareaonline.it.

L’ho conosciuta da pochi mesi perché mi aveva invitata a tenere una presentazione de IL CORPO DELLE DONNE a Genova; il video “I am a Feminist” l’ho preso dal suo sito.

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Il nostro Diario

Su L’Unità di oggi 18 ottobre parte il nostro Diario: il racconto di cosa vediamo, sentiamo e di chi incontriamo in giro per il Paese.…

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Oggi a Roma

Oggi alle h 16 a Roma al Tempio di Adriano presento il mio libro con Nichi Vendola e altri esponenti della politica. Ci terrei ci foste perchè è un’occasione per verificare se la politica dei partiti ha orecchie per le cose che contano come la rappresentazione delle donne nei media e la formazione nelle scuole. Spero possiate esserci, per me è importante che voi siate con me. grazie…

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Il Signor Mario

In questi ultime settimane trovo faticosissimo scrivere e leggere il blog, mi pare un avvitamento su se stessi  spaventoso: il mondo crolla, l’Italia è sommersa di merda, e noi disquisiamo  per intere giornate su dettagli di pochissima importanza. Gli unici interventi maschili, a parte quelli di pochi miracolosi uomini sopravvissuti, sono provocatori in maniera sterile: cioè non generano nulla se non frustrazione. Come un accoppiamento che non giunge all’eiaculazione.  Ripeto le stesse cose da un anno e mezzo e sapete perchè? Perchè ho un obbiettivo educativo, perchè mi pare spaventoso cio’ che fanno alcuni blogger e giornalisti, buttano il loro pensiero enigmatico in bocca ai lettori senza assicurarsi che comprendano, senza capire se stanno innalzando il loro livello di consapevolezzza. Così ripeto; e mi sento male però quando l’ultima saccente arrivata  mi dice: “Lorella ohibo’ ma dovresti leggere le femministe!” Mi vengono in mente allora  i vecchi professori, ci fossero ancora!, che per una stronzata così ti facevano scrivere 1000 volte: “prima di parlare devo pensare a cio’ che voglio dire”. Tutti hanno diritto di parlare, basta vedere la tv e a chi invitano; quindi  chi legge un blog si sente in diritto di vomitare  le sue 4 idee addosso agli altri. Ogni tanto  tento di alleggerire il discorso, ironizzo sulla Kidman, e tutte a dire: ” ma la kidman no! no! poverina! ma ce l’hai con lei?!”  Ma state scherzando? Ma vi divertite a stare tutto il giorno a parlare di queste cazzate? Chi se ne frega della kidman. …

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La TV per Sabina/2

Ospitiamo la rubrica di Sabina Ambrogi, giornalista per il Manifesto e molto altro. Sabina è bravissima e arguta: in un altro Paese se la contenderebbero i migliori quotidiani: ci vuole molto a capire che è molto più frizzante e sferzante lei di molti tromboni mummificati che discettano di tv come cariatidi, pagati profumatamente e che non mollano la poltrona? Grazie Sabrina, noi ti apprezziamo moltissimo.

Marketing reazionario sul corpo delle donne

Uno degli argomenti più in voga nei palinsesti Raiset è la meta-tv, cioè la tv che parla di se stessa, benché partecipanti e “esperti” dovrebbero essere a loro volta oggetto di riflessione, e semmai di esilio dal panorama mediatico. Eccezion fatta per Tv talk su Rai 3 condotta con ricerca di onestà e approfondimento, parlare di tv e comunicazione è il modo classico per azzerare l’accresciuta consapevolezza da parte degli spettatori nei confronti della televisione, e con essa diluire il dissenso fingendo di mostrarlo, buttandola in applausi e zuffe, al netto di qualsiasi analisi seria. Uno dei temi più autoreferenziali e auto assolutori è quello del corpo delle donne, con relative precisazioni sulla morale e accalorati dibattiti su cosa sia. Argomenti che finiscono in rete dove si amplifica il discorso televisivo, e manco a dirlo sono ripetuti dalla politica. In verità, la gestione politico-ecclesiastica del corpo della donna, così come il suo racconto suggerito dal marketing, portano a un gruppo di persone illiberali un grande vantaggio economico. E la paranoia del premier per l’orchìdea bellezza (solo femminile, come se

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Perchè non sono stata Femminista

Come ho avuto più volte modo di ricordare qui, non ho fatto parte del movimento femminista. Un po’ perché nel ’68 ero piccola, un po’ perché successivamente ho fatto altro. Però in questi ultimi anni mi sono spesso chiesta, cercando di tornare indietro con la memoria, quale fosse  stata la ragione del mio disinteresse. Certo che la ragione principale per me è stata che io con l’orgoglio del mio essere donna e femmina ci sono nata, mai avuto bisogno di ricordarmelo o farmelo ricordare. Proprio un sentimento forte che unisce consapevolezza di sé, autostima, nessun complesso di inferiorità verso il maschio (mi sono sempre soffocata dal ridere pensando a quel gran bluff dell’invidia del pene…).

E con tenerezza mi sono ricordata dei miei primi giorni nella grande multinazionale dove entrai al termine del  master in economia : unica donna, giovane  carina . La scelta delle miei colleghe in altre realtà  aziendali era univoca: bisognava far dimenticare che si era donne, pena l’essere considerate inferiori. Insomma il contrario di ciò che accade oggi dove il corpo viene usato per far carriera. Ricordo la mia amica Giulia, bellissima, che si camuffava da brutta tanto che chi la conosceva in ufficio e poi la incontrava casualmente ad una festa, non la riconosceva.

Io lottavo per essere me stessa, facendo piu’ fatica nel farmi accettare, ma non rinunciando a esprimermi spontaneamente. Tenevo i capelli lunghissimi a cui tenevo molto, portavo la gonna e non ho mai rinunciato ai tacchi. La prima volta che entrai …

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Roma, 18 ottobre: Nichi Vendola commenta il libro di Lorella Zanardo

Lunedì 18 ottobre, alle ore 16 al Tempio di Adriano, presenterò il mio libro all’interno del convegno Lavoro, Diritti, Libertà. Mi farebbe molto piacere incontrarvi e che foste con me in questa occasione.

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