Si siedono vicine, arrivano a gruppi. Mai in prima fila, spesso distanti dal palco. Commentano sottovoce all’amica seduta accanto. Alcune prendono appunti, altre sorridono ad una mia battuta. Alla fine attendono timide di avvicinarsi, chiedono la firma sul libro, un consiglio per la tesina; mi allungano un bigliettino, mi consegnono la tesi. C’è  una costante nei dibattiti di presentazione del documentario e del libro in giro per l’Italia, da nord a sud: sono le tante giovanissime che arrivano ad ascoltare e talvolta, a commentare.

Ogni tanto, durante la presentazione, intercetto uno sguardo: non smetto di parlare e intanto sorrido a quello sguardo: è a lei che sto parlando.

Una 17enne a Firenze mi invita timida e piena di attesa al suo liceo, una poco più grande mi dice che mi aspetta alla sua associazione, altre due a Trento mi dicono sorridendo: “Noi la seguiamo sempre!”

E’ l’una di notte, torno ora da Bolzano, ieri ero a Trento, 2 giorni fa a Firenze, a Roma, a Piombino…sono stanca. Domani la sveglia è alle 6,45 come sempre.  Se non fosse per voi, meravigliose  belle gioiose,  partecipi, attente, forti ragazzine italiane, io questo progetto non lo porterei avanti. Che la maggior parte degli adulti non se lo merita. Non se lo meritano un progetto così bello, onesto e guadagnato sul campo, i tanti cinici e scettici che infestano l ‘Italia. Quelli che smontano i progetti belli perchè nella vita non credono più.  Quelli che mi ingabbiano senza sosta: e  se vado da Vendola vuol dire che..e se vado dalla Bonino vuol dire che…

 Non vuol dire niente se non che faccio quello che ritengo giusto fare e che mi aggrada: pochissimi soldi in qs progetto, molta  fatica ma un unico  grandissimo impagabile privilegio: non ho padroni e faccio come voglio.

Detto questo io ragazze  lavoro per voi, solo per voi e per i vostri amici, i giovani maschi. Per voi ci sono sempre. Fin che posso sto dalla vostra parte per dimostrarvi che a lottare si ottiene sempre qualcosa e che per ottenere bisogna darsi da fare. E che, come vi dico spesso, cambiare il mondo si deve e certamente si può. E in gabbia metteteci chi vi vuole ingabbiare. E poi buttate la chiave. Vi abbraccio  forte. Buonanotte.