LZ 038bis

Mi chiamo Lorella.

Il mio nome non mi è mai sembrato un gran ché.

Ho un tatuaggio sulla spalla destra a cui tengo molto.

Ho fatto un documentario insieme a due amici maschi che ha dato avvio a un gran bel dibattito in un paese che si è dimenticato di essere  un gran Paese.

Ho due figli di 10 e 13 anni che amo pazzamente. Che si potesse amare così l’ho scoperto tardi : ma  daltronde cosa vuole dire tardi?

Ho fatto molte cose cose nella mia vita. Felice veramente lo sono stata però in due occasioni: incinta e ballando al Plastic (una piccola mitica disco a milano, che piu che una disco è una esperienza di vita. C’era un dj, Nicola Guiducci, che più che un dj era un maieuta: a me ha tirato fuori la vita che avevo dentro e che aveva paura di uscire).

Ho un aspetto rassicurante e perbene,  che mi corrisponde solo in parte. Mi attraggono i perdenti e gli emarginati. Credo che la borghesia sia uno dei mali peggiori di questa società. Rifletto spesso sul fatto che io  io ne faccio parte.

Mi piacciono i giovani. L’emozione più grande è per me l’innocenza e la purezza. I cinici , i disillusi, i navigati…mi fanno fuggire a gambe levate..

Il mondo si può cambiare, ne sono più che certa. Penso che se una mattina ci alzassimo pensando “basta!”  sarebbe “basta”: il problema è crederci. Io ci credo.

Non mi sono mai venduta e non appartengo a nessuno. Di questo vado molto orgogliosa.

A 30 anni ero  probabilmente bella… ma io non lo sapevo. Ora ho qualche chilo di troppo, qualche segno dell’età, ma va bene così, veramente va bene così. Ci ho messo una vita a capirlo.

(La foto, che amo molto, mi è stata fatta una mattina di aprile a Firenze da quella gran fotografa che è Laura Albano, unaltradonna.wordpress.com).