Pubblichiamo qui di seguito l’adesione de Il Corpo delle Donne all’appello alle Istituzioni in occasione del rinnovo al Contratto Rai ,di cui vi avevo gia parlato in un post passato. Non è in corso una raccolta firme ad oggi. Vi faremo sapere gli esiti di questa iniziativa

Sottoscrivo con molto piacere l’appello alle istituzioni di Gabriella Cims e sostenuto dalla campagna Donne e TV lanciata da Key4biz.

Il Corpo delle Donne è il titolo del nostro documentario di 25′ sull’uso del corpo della donna in tv.

Siamo partiti da un’urgenza.

La constatazione che le donne, le donne vere, stiano scomparendo dalla tv e che siano state sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante.

La perdita ci è parsa enorme: la cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto lo sguardo di tutti ma senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da parte delle donne medesime.

Da qui si è fatta strada l’idea di selezionare le immagini televisive che avessero in comune l’utilizzo manipolatorio del corpo delle donne per raccontare quanto sta avvenendo non solo a chi non guarda mai la tv ma specialmente a chi la guarda ma “non vede”.

L’obiettivo è stato interrogarci e interrogare sulle ragioni di questa cancellazione, un vero ” pogrom” di cui siamo tutti spettatori silenziosi. Il lavoro ha poi dato particolare risalto alla cancellazione dei volti adulti in tv, al ricorso alla chirurgia estetica per cancellare qualsiasi segno di passaggio del tempo e alle conseguenze sociali di questa rimozione.

Da quando il documentario è sul nostro sito www.ilcorpodelledonne.com è stato cliccato da un milione di persone. All’estero il documentario ha suscitato un dibattito importante tanto che ad oggi ci sono versioni online in inglese, francese, spagnolo, portoghese, greco e tra 15 giorni in russo. La stampa internazionale ci ha dato spazio con articoli su Le Monde, NYT, Observer ed altri oltre a molte televisioni europee.

Stiamo portando in giro per le scuole e le università italiane il documentario: gli insegnati ci chiedono di dibatterlo con gli studenti. Comuni e Regioni sono molto attivi nel promuoverne la visione.

Siamo rimasti, come ci ricorda il Censis, l’unico Paese insieme alla Grecia, “resistente” ad attuare una vera politica di uguaglianza tra i sessi, che parte molto semplicemente dal rispetto della Costituzione: non è nemmeno necessario appellarsi ad altri codici o leggi.

L’uso volgare che si propone in tv del corpo delle donne crea modelli negativi: a casa i ragazzi e le ragazze guardano e apprendono.

Cosa fare?

La soluzione è semplice e già altrove attuata: chiedere agli autori televisivi e ai pubblicitari di creare altre forme pubblicitarie, maggiormente creative, che non implichino il banale e umiliante uso del corpo femminile.

All’estero lo fanno già da anni.

Il mercato non ne risentirà: anzi.

Dalle mail che giornalmente riceviamo al nostro blog emerge chiaramente che le donne italiane e con loro molti uomini, si sentono imbarazzanti e scontenti da una televisione che non rispecchia la realtà della società italiana e che sta perdendo sempre più pubblico giovane proprio perché vecchia nel proporre modelli obsoleti.