anch’ioho fatto l’errore di non guardare più la televisione perchè mi rendevo conto che andava tutto alla deriva. Sono d’accordo con Lei e con la signora Mafai che sarebbe ora che noi donne cominciassimo a ribellarci – per noi, per i nostri figli, per i nostri nipoti – alla profanazione che si fa del corpo della donna in televisione. Ho visto con interesse il documentari: purtroppo è questa la realtà. Penso a mia madre – che non c’è più – che con orgoglio mostrava i suoi capelli bianchi e le sue rughe, orgogliosa anche di aver allevato ed educato quattro figli con enormi sacrifici, ma felice di averlo fatto. Dov’è la felicità di queste donne rifatte, prive di qualsivogia identità? Alba
Ma direi che TUTTI cominciassimo, uomini e donne, visto che siamo due metà: ciò che riguarda l’una non può non riguardare anche l’altra; non alimentiamo l’idea che impegnarsi per la dignità delle donne sia esclusivamente di interesse – appunto – delle donne.
Si deve vivere assieme dopotutto..
Brava Martina, dici benissimo, come posso io uomo, permettere che le “mie” donne siano considerate oggetto o merce da consumare solo se di prima qualità e rispondenti a questi modelli che la TV, da ormai troppo tempo ci trasmette quotidianamente.
E’ ora di riappropriarci della TV e impedire questo annullamento della dignità delle donne.
Martina: “Ma direi che TUTTI cominciassimo, uomini e donne, visto che siamo due metà […]”.
Ma ti dirò, io non mi sento la metà di alcuno. Io sono a prescindere, altrimenti il tuo discorso ricade nella solita cultura occidentale (e patriarcale) di considerare gli esseri umani: maschi eterosessuali da una parte, femmine eterosessuali dall’altra.
Dovremmo iniziare a parlare di esseri umani individui a sé, unici, piuttosto che di maschi e femmine (anche perché un ermafrodito, o un transgender o transessuale, dove li collocheresti? questi ultimi prima o dopo il passaggio o la consapevolezza?), o di donne e uomini. Se fosse questo, il punto.
Alessandra, ok, volevo dire cheda un punto di vista puramente biologico maschi e femmine formano una coppia… insomma, salvo tendenze sessuali diverse, siamo destinati biologicamente a stare assieme 😉
Tutto qui.
Ho rivisto il documentario durante l’intervista a Rep TV.. e mi è venuto in mente: vorrei scaricarlo per farne un dvd da portare nelle mie vecchie scuole, per proporlo ai miei ex prof e presidi.
Si può fare?
Pensavo a quando ero incinta due anni fa e a quanto mi trovassi bella guardandomi allo specchio. Mi sono chiesta: com’é possibile che io mi piaccia cosí tanto in un momento in cui sono molto poco desiderata e desiderabile dal mondo maschile che non mi degna nemmeno di uno sguardo? Mi sono chiesta perché io mi sentissi cosí bene in quella pelle dilatata e in quel ruolo cosí poco sexy.
La risposta penso che sia l’AMORE verso me stessa, verso il mio corpo e verso mia figlia che ancora era dentro a questo corpo. Questo AMORE faceva sí che io mi guardassi allo specchio e mi piacessi pur non piacendo probabilmente a nessun altro.
E mi sentivo soprattutto femminile, di quella femminilitá ancestrale che ispirava gli uomini primitivi e li spingeva a scolpire ed adorare corpi gravidi pieni di vita.
Di conseguenza mi chiedo: cosa prova una donna che sta male nel proprio corpo, che fa di tutto, incluso sottoporsi a pericolose operazioni chirurgiche, per lacerarlo e snaturarlo?
Si ODIA forse? Odia la proria natura?
Che societá é questa, che inculca odio e frustrazione verso noi stesse, e ci allontana sempre di piú dalla nostra vera essenza femminile?! É un modello di plastica, una bambola gonfiabile quello a cui vogliono farci assomigliare, un oggetto morto, tutto il contrario di quello che siamo veramente: generatrici di vita e di amore.
Guardo mia figlia e spero con tutte le forze di riuscire ad insegnarle l’amore verso se stessa ed il rispetto per il proprio corpo. Per il momento non abbiamo televisione, ma dovró comunque insegnarle a farne buon uso e ad averne sempre uno sguardo critico.
Grazie per il documentario.
guardando il documentario mi viene in mente al modello di bellezza che ci viene imposto anzichè scegliere il proprio, ma per compiere una scelta bisogna avere uno strumento di conoscenza del bello, oppure dei criteri per riconoscere ciò che è bello e quindi tutto torna alla educazione. Se infatti si lascia l’educazione alla deriva come s’è fatto negli ultimi anni, si torna a modelli semplici, comprensibili immediatamente, come l’istinto sessuale o la mercificazione del corpo delle persone. Si deve ripartire dalla consapevolezza del proprio ruolo nella società e dal rispetto della persona.
Ciao,
vorrei congratularmi per il video, che sa coniugare la semplicità chiarezza di un pensiero con la profondità delle domande che pone all’audience. Questo video è uno degli esempi di informazione/ report che non parla ad uno “spettatore” ma ad una “persona”; che non impone niente, ma pone domande che aiutano a porre nuove domande, attraverso uno stimolo alle nostre facoltà pensanti.
Io faccio parte di quella fetta di persone che si sono difese dalla TV buttandola via, o non accendendola. Mi sono difesa dalla totalità di una televisione che non ha assolutamente niente a che fare con la mia vita reale, o con quella di nessuno che io conosca. Ciò che va in onda in TV è solo uno show irreale, noioso, stupido e ignorante. Stesse caratteristiche della politica, o meglio dello show della politica attuale italiana. E non ci può essere dialogo tra una persona dotata di valori, ragione e spiritualità, e l’onnipresenza della superficialità.
Auguri per tutte le iniziative, vi seguirò!
Ciao a tutti!!!
Ho visto questo splendido documentario e il commento di Miriam Mafai e Lorella Zanardo circa una o due settimane fa. Da un paio di giorni però non riesco più a vederlo e cliccando su qualsiasi link (sia quello in alto sia quello su Repubblica TV) vengo automaticamente riportata alla pagina principale (http://tv.repubblica.it/copertina/il-corpo-delle-donne/36833?video).
Ci sono dei problemi tecnici o si deve ancora una volta sospettare di censura?
Vorrei infatti diffondere questo video in particolare perché è stato molto interessante anche il commento delle due giornaliste! Grazie in anticipo per la risposta!