Da dove cominciamo?

Da dove si comincia per raggiungere una corretta e rispettosa immagine di noi donne in tv?

Io penso che si cominci dichiarando che è un tema che ci riguarda tutte, indipendentemente dalle nostre posizioni politiche.

Ho molto apprezzato la posizione dura e chiara di Sofia Ventura, politologa, che ha scritto per denunciare il fenomeno velinismo sulla rivista della Fondazione Fare Futuro presieduta da Gianfranco Fini, uomo di destra. Così come apprezzo gli scritti di Chiara Saraceno e di Norma Rangeri.

La condanna della tv dell’umiliazione delle donne e della rimozione dei volti non è appannaggio della sinistra, anzi io credo che la sinistra e i suoi leaders debbano uscire allo scoperto e dichiarare cosa pensano realmente delle donne, quali azioni vogliono intraprendere con e per le donne, che posizione assumeranno a breve nella lotta alla discriminazione, che la tv privata e pubblica attua nei confronti delle donne quindi negando uno dei diritti portanti della Costituzione Italiana,.

Quando un cittadino straniero e di etnia differente dalla nostra viene offeso e non rispettato nel nostro Paese, giustamente la Sinistra fa il suo dovere e trova le risorse per mobilitarsi. Perché non vi è uguale attenzione alla negazione dei Diritti alla donne?

Perché delle questioni discriminanti del femminile si debbono occupare solo le donne? Non è una questione di rilevanza per tutti i cittadini? O d’ora in poi decidiamo che le donne si occupano di diritti delle donne, i cittadini dell’est che qui risiedono si occupano del rispetto dei diritti per i cittadini dell’est, i cittadini di colore dei diritti per i cittadini di colore… è così?

Possiamo pretendere che venga presa una posizione chiara.


Claudio Amendola è uno dei simboli della sinistra in tv e personaggio di rilievo nel concerto del 1 maggio romano a cui assistono tra piazza e tv, milioni di persone.

Perchè Amendola conducendo Scherzi a parte si rivolge alla sua partner in trasmissione così come vediamo?

Che messaggio veicola Amendola in quel momento? E’ una comunicazione rispettosa dei nostri diritti?

Io credo che sia urgente che i partiti e la sinistra in particolare, prendano posizione, facciano scelte decise, dichiararono i loro intenti sul tema dell’immagine della donna in tv.

E penso che non ci sia da temere la critica, trita e ritrita e in assoluta malafede, di essere dei moralisti bacchettoni: suggeriamo a chi muove tale critica di guardare oltre confine ed imparare come si gestiscono i temi delle parità di diritti in altri Paesi europei .

Proporrei anche di investire in corsi di formazione all’interno dei partiti per approfondire il tema della parità di diritti e della differenza di genere con serietà e competenza: bisonga elevare il livello di consapevolezza su questo tema per poi educare alla valorizzazione delle differenze anche in tv.

E’ molto difficile per noi donne iniziare ad occuparci di questioni fondamentali e urgenti se prima non ci sbarazziamo dell’immagine manipolata e falsa che la tv trasmette di noi .