Il tinello è quel locale della case che in particolare negli anni ’60 definiva il luogo dove la famiglia si radunava per il pranzo e la cena e dove veniva collocata la TV, allora in bianco e nero e che trasmetteva solo poche ore al giorno. Il tinello è ancora una realtà presente in molte famiglie italiane, solo che ora la TV viene lasciata accesa diverse ore al giorno.

Al mattino viene accesa dalla donna casalinga e madre e dalle nonne che, a differenza degli altri Paesi europei, vivono spesso insieme alla nuova famiglia della figlia o più raramente del figlio.

Resta accesa durante il pranzo quando tornano i figli da scuola, che spesso continuano a tenerla accesa anche al pomeriggio, come sottofondo per compiti e merende. Ed è ancora accesa la sera quando il marito/padre torna a casa e guarda la tv con il resto della famiglia durante la cena, e resta poi solo davanti allo schermo quando i ragazzi vanno a dormire e la moglie riassetta. Non molto è cambiato nelle forme e nelle organizzazioni della famiglia italiana dagli Anni ’60 ad oggi. L’unica grande differenza è il numero maggiore di ore in cui la tv resta accesa.


Cosa accade dunque nei tinelli delle famiglie italiane davanti alla tv?

Quando al mattino verso le 10 o le 11 una dottoressa di medicina estetica di età indecifrabile e dalla bellezza chirurgica dispensa consigli su come aumentare la dimensione del seno col semplice innesto di una protesi, cosa sta facendo la donna/madre/moglie in quel momento? Cucina, spolvera, da un’occhiata allo schermo mentre passa l’aspirapolvere?

Cosa pensano le nonne mentre rammendano, lavano le verdure, buttano la pasta, ed il presentatore in tv si complimenta per gli splendidi davanzali delle ospiti in trasmissione?

E la ragazzina di 13 anni che fa i compiti sul tavolo di fronte alla tv, cosa pensa, mentre una delle eroine del contenitore pomeridiano dichiara che un uomo che ha tante donne è nel giusto, ma che una donna che ha più di un uomo si chiama solo in un modo?

E queste donne di generazioni diverse cosa pensano quando insieme al padre o al fratello guardano ”la gatta nera” che alle 7 di sera si presentava in stivali sado maso e tuta in lattex nero in veste di valletta del gioco per famiglie” Mercante in Fiera”? O davanti al balletto lesbo di 2 tra le decine di soubrette straniere che qui da noi spopolano?

Cosa pensano queste donne? E cosa si dicono?

E’ da quei tinelli, da quegli sguardi di donne che vagano dallo schermo al marito che guarda la tv, dallo schermo al padre che guarda la tv, che si fa strada l’idea che essere una di quelle donne in tv le farebbe esistere?