La prima impressione guardando le foto che seguono è che il voyeurismo che contraddistingue questi anni non ha limiti.
http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/dive-microscopio/1.html
In queste foto c’è anche dell’altro, il cattivo gusto, ad esempio. E il sentimento diffuso di meschina rivincita di noi comuni mortali nei confronti delle star.
C’ è anche però un forte sentimento di misoginia.
Pare che oggi le donne non abbiano scelta: o si adeguano ai canoni della “bellezza” chirurgica imposti dalla moda e dai media e al processo di ibernazione che le costringe a una giovinezza grottesca e perenne, o vengono punite e mostrate impudicamente nella loro “verità”.
Queste foto rimandano alle immagini dei film porno degli ultimi anni dove l’erotismo ha lasciato il posto ad un interesse da entomologo per i dettagli, lo smembramento, gli zoom ravvicinatissimi da visita ginecologica.
Uguale interesse morboso si evince dall’immensa raccolta di immagini del web: migliaia di foto raccolte e schedate per tipologia di “parti di corpo di donne ”: seni, cosce, bocche…
Che ne è delle donne? mi chiedo nel documentario IL CORPO DELLE DONNE.
Dove sono le donne nelle immagini in tv, nelle immagini delle affissioni pubblicitarie, nelle immagini sulle riviste e sui giornali?
Dove trovare il femminile oggi? Dove siamo nascoste?
Troviamolo, prendiamone coscienza, pensiamolo e raccontiamolo.
Prima che si perda.
Prima che anche noi donne, con l’immaginario annientato da queste immagini, avendo ormai introiettato il presunto sguardo maschile, arriviamo a credere di essere quelle immagini.
Ieri ero ad una festa di fine anno in una scuola elementare.
Una piccola band ha iniziato a suonare un brano latino americano molto di moda, di quelli che in tv accompagnano balletti stereotipati .
Un gruppetto di bambine, avranno avuto 8 anni, ha cominciato a ballare.
Nessun scimmiottamento di balletti tv, nessun ammiccamento da lolite.
Bambine che erano semplicemente felici di ballare, con moltissima grazie, gioia. Hanno improvvisato una danza di gruppo e si coordinavano tra loro senza quella rivalita che spesso ci viene imposta dalla tremenda pressione esterna sul dover apparire, sul dovere essere bella e giovane.
Io credo che abbiamo un dovere morale verso noi stesse e verso queste bambine di proporci nella nostra verità.